Religiosi: ricchezza del chierese

Sono poche le città che nell’arco della loro storia possono vantare una così ricca presenza di ordini religiosi. La cui memoria sopravvive anche oggi, quando molte tra queste congregazioni hanno lasciato Chieri: non è un caso che il municipio abbia sede nell’ex convento dei Francescani, che parte del convento delle monache Clarisse sia oggi destinato a Museo del Tessile, e il convento dei Gesuiti sia stato ristrutturato per ricavarne alloggi e negozi. Dato un doveroso omaggio al passato, possiamo guardare al presente per elencare le famiglie religiose ancora presenti e attive in città.

Nel 1952 i Domenicani hanno festeggiato il loro settimo centenario a Chieri. Il loro arrivo in città risalirebbe perciò al 1252, pochi decenni dopo la fondazione dell’ordine avvenuta nel 1215: ma ci sono già testimonianze di una loro presenza anteriore, datata 1230. Nella sua lunghissima storia il convento ha attraversato varie vicissitudini: tra il 1427 e il 1434, per esempio, ospitò l’Università di Torino; durante il periodo giacobino e napoleonico ospitò i religiosi anziani di tutti i conventi chieresi soppressi; fu sede di scuole pubbliche e di una caserma. Nella congregazione ebbe un ruolo molto importante, perché fu sede di noviziato. Oggi i Domenicani chieresi hanno adattato una parte del loro convento a foresteria per i pellegrini e, oltre ad officiare la chiesa, organizzano cicli di conferenze su temi filosofici ed educativi. Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice non possono mancare nella città dove don Bosco trascorse i «dieci anni che valgono una vita»: quelli della formazione scolastica e sacerdotale. Entrambe le congregazioni sono al servizio dei giovani, con la scuola cattolica e l’oratorio.

L’istituto salesiano Cristo Re venne fondato nel 1891 da don Rua, primo successore di don Bosco. L’istituto Santa Teresa fu inaugurato da madre Mazzarello nel 1878, ma la vicinanza al mondo salesiano è anteriore. Nel 1876, in risposta a chi domandava di inviare le suore a Chieri, don Bosco rispose: «Ora mando la Madre, poi verranno le Figlie». Donò una statua dell’Ausiliatrice, tuttora conservata nella cappella della comunità. Nell’istituto di Santa Teresa che ospita le suore sono conservati anche alcuni cimeli del Fondatore: una sua lettera, la scrivania su cui si dice abbia scritto parte delle prime regole delle Fma e una poltrona su cui ogni tanto si riposava. Le suore salesiane sono… vicine di casa con le consorelle Cottolenghine: confinano infatti con la Piccola Casa della Divina Provvidenza, che oggi ospita religiose anziane. In questo edificio San Giuseppe Cottolengo morì il 30 aprile 1842: si conservano numerose sue reliquie.

A Villa Brea, i Fratelli della Sacra Famiglia di Belley hanno un’intensa attività missionaria, rivolta in particolare al Burkina Faso. Sono a Chieri dal 1903, quando furono costretti a lasciare la Francia. È di origine francese anche la Congregazione della Missione di San Vincenzo de’ Paoli, che a Chieri dal 1869 ha sede nella «Casa della Pace». In passato il convento ospitò il noviziato dell’Ordine: oggi i Padri vincenziani si occupano di animazione missionaria e di carità, assistenza spirituale agli anziani e aiuto alle parrocchie. Da segnalare infine una presenza nascosta ma non per questo meno sigificativa: quella delle suore Benedettine della Congregazione Cassinese, dal 1891 ospiti del convento di clausura a Porta Gialdo. I Gesuiti, infine, non hanno più una presenza residente in città: tuttavia continuano a officiare la chiesa di Sant’Antonio, e animare la Cvx (Comunità di vita cristiana).

Enrico BASSIGNANA

Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 15 febbraio 2015

 

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