Il consueto appuntamento del Clero con la formazione permanente si muove a partire dalla consapevolezza che da alcuni decenni il pluralismo religioso è esperienza ordinaria all’interno della nostra società e che le nostre comunità, spesso generose in termini di accoglienza e carità quotidiana, sembrano talvolta impreparate sul piano delle convinzioni e delle conoscenze elementari.
Obiettivo della settimana sarà collocare il ministero e la pastorale dei sacerdoti «Ad occhi aperti, dentro il pluralismo religioso», offrendo possibilità di incontro con altre esperienze religiose, interrogandoci sulle questioni di fondo e confrontandoci con alcune esperienze pastorali di incontro in atto.
Come da consuetudine, il programma (in allegato) vedrà il contributo di alcuni specialisti della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale – sez. parallela di Torino e di esperti di altra provenienza.
Si raccomanda la partecipazione di almeno un sacerdote per ogni UP, garantendo servizio di supplenza.
Le iscrizioni devono pervenire in Curia entro il 13 dicembre p.v., presso la segreteria del Centro studi e documentazione (tel. 011/5156307 solo al pomeriggio tra le 14 e le 17, chiedendo della sig.ra Marina Mocci, m.mocci@diocesi.torino.it).
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Di seguito il testo di presentazione a firma di don Germano Galvagno, responsabile della formazione permanente del Clero, pubblicato sul settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo” del 30 ottobre 2016:
C’era un tempo, ormai lontano, in cui il contatto del nostro mondo con le altre grandi tradizioni religiose dell’umanità era limitato a qualche manuale o alla testimonianza di missionari o di quanti, per motivi di turismo o di lavoro, si recavano in lontani paesi; o, nella peggiore delle ipotesi, a qualche luogo comune sedimentatosi nella coscienza collettiva. Il confronto dei cattolici con queste realtà era demandato a qualche specialista e considerato – almeno in Italia – attività di nicchia rispetto alle ordinarie urgenze della pastorale.
La storia degli ultimi decenni ha contribuito a colmare molte distanze fisiche e culturali ed il confronto con seguaci di altre religioni è diventato, tutto sommato, fatto ordinario all’interno della nostra società. Se in precedenza, infatti, il pluralismo religioso era circoscritto alla presenza di qualche setta o al fascino esoterico di qualche dottrina orientale, oggi è parte della nostra vita la conoscenza di non poche persone di altre religioni. Nelle classi i bambini crescono gomito a gomito con le loro curiosità e le questioni educative conseguenti, sui posti di lavoro si fa conoscenza di differenti stili di vita, fino ai casi (tutto sommato circoscritti) di matrimoni di mista religione.
Rispetto a questo confronto, le nostre comunità cristiane, spesso generose in termini di accoglienza e di carità quotidiana, si trovano impreparate sul piano delle convinzioni e delle conoscenze elementari. Mentre da decenni la teologia e il magistero hanno elaborato e puntualizzato con saggezza e ponderazione i termini della questione, tali convinzioni stentano a diventare patrimonio comune e condiviso delle nostre comunità cristiane. Oscillando da chi paventa l’invasione islamica a chi dice che una religione vale l’altra. E con l’imbarazzo che l’urgenza della cronaca talvolta smaschera (in occasione di fatti tragici, si può pregare insieme? Quale ospitalità promuovere nei nostri oratori verso i bambini di altre religioni?).
La settimana annuale di formazione permanente dei preti della Diocesi, che si terrà a Diano Marina dal 9 al 13 gennaio 2017, porta il titolo «Ad occhi aperti dentro il pluralismo religioso»: un’occasione per conoscere più da vicino alcuni aspetti delle grandi tradizioni religiose (in particolare quella islamica) e alcune esperienze pastorali di confronto in atto, a vari livelli.
La settimana sarà coordinata da don Andrea Pacini, docente di teologia dogmatica e teologia delle religioni presso le nostre istituzioni accademiche e referente diocesano per il dialogo interreligioso, e coinvolgerà alcune figure significativamente impegnate sul campo, oltre ad alcuni esponenti di altre tradizioni religiose. In fase introduttiva, don Pacini traccerà – a livello globale e nella nostra realtà locale – i termini della «rivincita di Dio» rispetto a una malintesa secolarizzazione. Successivamente, si passerà a considerare le dimensioni di fondo del buddismo, dell’induismo e dell’islam, coadiuvati rispettivamente dal professor Marassi (monaco zen e docente all’Università di Urbino), da una visita al tempio hindu di Altare e da fratel De Francesco (della Piccola Famiglia dell’Annunziata di Montesole).
Alcuni laboratori tematici ci consentiranno di confrontarci con il quadro effettivo della realtà torinese e con esperienze di incontro nelle realtà giovanili, tra donne e in carcere, per concludere con una relazione di don Trianni, docente alla Pontificia Università Urbaniana, riguardante il dialogo interreligioso della spiritualità.
Sempre don Andrea ci aiuterà a trarre le fila, teoriche e pastorali, della settimana e a cogliere possibili prospettive di attenzione, mentre le conclusioni saranno affidate all’intervento del nostro Arcivescovo nella mattinata conclusiva. Accanto alla possibilità di solido nutrimento teologico e di riflessione sull’azione pastorale, saremo favoriti dalla consueta accoglienza della terra ligure e dal clima di fraternità tra i partecipanti.
La settimana è aperta a tutti i presbiteri, le iscrizioni sono in corso presso la segreteria del centro studi e documentazione della Curia (m.mocci@diocesi.torino.it) fino al prossimo 13 dicembre.
Germano GALVAGNO