Sinodo, conclusi i lavori preparatori in vista della seconda sessione

Anche mons. Repole nel gruppo di teologi riuniti in Vaticano dal 4 al 14 giugno 2024

“I semi della Chiesa sinodale stanno già germogliando” e l’esperienza sinodale prosegue “tra risposte entusiaste e creative, ma anche resistenze e preoccupazioni”: così il cardinale gesuita Jean-Claude Hollerich, relatore generale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, si è espresso a conclusione dei lavori del gruppo di teologi e teologhe che dal 4 al 14 giugno 2024 hanno lavorato sui rapporti giunti alla segreteria generale in vista della seconda sessione della medesima assise che si terrà dal 2 al 27 ottobre prossimi.

Una riflessione ad ampio raggio

Con il documento Verso ottobre 2024 inviato nel dicembre scorso a tutti i vescovi del mondo, la Segreteria Generale del Sinodo chiedeva alle Chiese locali e ai raggruppamenti di Chiese di approfondire alcuni aspetti della Relazione di Sintesi fondamentali per il tema del Sinodo, a partire da una domanda guida dell’intero processo sinodale: «COME essere Chiesa sinodale in missione?». In questi mesi, le singole Chiese locali hanno svolto il loro lavoro inviando, attraverso le Conferenze Episcopali, le Chiese Cattoliche Orientali e le Riunioni Internazionali di Conferenze Episcopali, il loro contributo.

Il gruppo ristretto di teologi (uomini e donne, vescovi, sacerdoti, consacrati/e e laici, tra cui mons. Roberto Repole) provenienti da diversi continenti ha lavorato presso la sede della segreteria generale del Sinodo sui 106 rapporti delle Conferenze episcopali e dalle Chiese cattoliche orientali, sul contributo dell’Unione internazionale dei superiori maggiori e l’Unione internazionale delle superiore generali, e sulle oltre 175 osservazioni pervenute da realtà internazionali, facoltà universitarie, associazioni di fedeli o di singole comunità e persone. Un’altra significativa fonte di riflessione è stata quella dei rapporti presentati dai sacerdoti intervenuti alla tre-giorni di lavoro dell’incontro “Parroci per il Sinodo”, tenutosi dal 29 aprile al 2 maggio scorsi.

L’attenzione ai poveri tra i temi più ricorrenti

Da tutto questo materiale emerge “una Chiesa viva e in movimento”, sottolinea in una nota la segreteria generale del Sinodo, ricordando i temi più ricorrenti, come “la formazione alla sinodalità, il funzionamento degli organismi di partecipazione, il ruolo delle donne, dei giovani, l’attenzione ai poveri, l’inculturazione, la trasparenza e la cultura del rendere conto da parte di chi assume un ministero nella Chiesa, ma anche la catechesi e l’iniziazione cristiana, la collaborazione fra le Chiese, la figura del vescovo”.

Non imporre la propria visione di Chiesa

E se da un lato si registra “l’esperienza di persone che hanno compiuto una vera e propria conversione personale”, non mancano quanti “continuano a sperimentare confusione, preoccupazione o ansia”. In particolare, afferma il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo, “vi è il timore che quanto inviato non sia preso sul serio oppure che ideologie e lobby di fedeli possano sfruttare il cammino sinodale per imporre la propria agenda”. Pertanto, il porporato ribadisce che l’Assemblea del prossimo ottobre non sarà incentrata “su quel o quell’altro tema, ma sulla sinodalità, su come essere Chiesa missionaria in cammino. Tutte le questioni teologiche e le proposte pastorali di modifiche hanno questo fine”. Ogni partecipante all’Assemblea, dunque, si collocherà “all’interno di un cammino iniziato nel 2021 e portando la ‘voce’ del popolo di Dio da cui proviene per discernere la volontà di Dio per la Sua Chiesa”, e non “per imporre la propria visione di Chiesa”.

Le tappe dell’Instrumentum laboris

Quanto al processo di elaborazione dell’Instrumentum laboris, esso proseguirà con altre tappe: a un primo discernimento su quanto elaborato finora, seguirà la stesura del testo, la sua verifica “ad ampio raggio”, l’approvazione da parte del Consiglio ordinario e la presentazione del documento al Pontefice per l’approvazione definitiva. Al riguardo, monsignor Riccardo Battocchio, segretario speciale della XVI Assemblea, evidenzia che il prossimo Instrumentum laboris sarà diverso dal precedente: dal primo, infatti, sono emersi i temi da affrontare; il secondo invece “intende mettere in luce alcuni nodi da sciogliere per rispondere alla domanda ‘Come essere Chiesa sinodale in missione’, recependo il cammino fatto fin qui e proponendo argomentazioni teologicamente fondate insieme ad alcune proposte concrete per aiutare il discernimento affidato ai membri dell’Assemblea”.

Fonte: Vatican News 14 giugno 2024

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