In questi mesi si sente parlare molto di Sinodo, di cammino di ascolto e dialogo che vede impegnata la Chiesa, a vari livelli, fino al 2023. Anche la comunità del Seminario ha partecipato attivamente a questa prima fase a livello locale, vivendo due momenti importanti di incontro.
Nella mattinata di sabato 26 febbraio 2022 don Roberto Repole ci ha offerto una bella riflessione sul significato del Sinodo e il suo profondo legame con la vita della Chiesa, evidenziandone le opportunità e gli elementi positivi, ma anche sottolineando alcuni problemi teologici. Nella seconda parte della mattinata Morena Savian, dell’Ufficio missionario e referente nella nostra diocesi per il Sinodo, ci ha illustrato le varie fasi del cammino e ci ha spiegato come poter contribuire. Abbiamo scelto di confrontarci come comunità, sul tema del «celebrare»; alcuni di noi poi hanno anche organizzato dei gruppi esterni al Seminario in cui il tema affrontato è stato quello del «dialogo nella Chiesa e nella società».
Nella serata che abbiamo dedicato al confronto sul «celebrare» siamo stati guidati da due domande: «come la preghiera e la liturgia ispirano le decisioni più importanti nella vita della nostra Chiesa?» e «quanto le nostre comunità promuovono la partecipazione attiva di tutti i fedeli alla liturgia?». Abbiamo seguito il metodo previsto: un primo momento in cui ciascuno di noi ha condiviso in un clima di ascolto reciproco; in un secondo momento abbiamo reagito sottolineando ciò che ci colpiva di quanto avevamo precedentemente ascoltato, e in conclusione abbiamo cercato insieme di proporre una sintesi che raccogliesse i frutti del nostro dialogo. La serata è stata una bella occasione per ascoltarci e parlare di un tema che tocca profondamente la nostra vita già ora, grazie alla possibilità di vivere insieme ogni giorno diversi momenti di preghiera liturgica. Allo stesso tempo però ci è stata offerta la possibilità di offrire un contributo che anche noi abbiamo dato e alla possibilità di pensare alle attenzioni che saremo chiamati ad avere nelle comunità in cui vivremo il ministero.
Fin d’ora abbiamo sottolineato l’importanza di vivere la liturgia e la celebrazione che siano il più possibile comunitarie, in cui ciascuno possa sentirsi membro attivo, e in cui i linguaggi invece di allontanare possano avvicinare a Cristo e al suo Vangelo. Sentiamo l’esigenza di dare maggiore rilievo alla ministerialità e di riconoscere con fede che il vero protagonista e guida nella liturgia rimane lo Spirito Santo. Noi giovani uomini che ci prepariamo a donare la nostra vita a Dio e ai fratelli come preti diocesani, desideriamo coinvolgerci in questo cammino sinodale offrendo alla Chiesa la nostra, seppur piccola, testimonianza della bellezza dell’incontro con Cristo.
Stefano BERTERO su «La Voce E il Tempo» del 1° maggio 2022