Di seguito la dichiarazione dell’Arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, mons. Roberto Repole, sul disastro ferroviario a Brandizzo nella tarda serata del 30 agosto 2023:
«Sono profondamente turbato dalla tragedia che ha cancellato 5 vite a Brandizzo nell’incidente ferroviario di questa notte, gettando nella disperazione cinque famiglie, gli amici, la popolazione. Prego per i famigliari delle vittime, vorrei che sapessero che il Vescovo e la Chiesa torinese sono con loro, soffrono con loro in queste ore così dure. Penso allo strazio dell’uomo che conduceva la locomotiva, una tragedia nella tragedia, e mi domando come sia possibile che incidenti sul lavoro, anche così gravi, continuino a ripetersi in Italia tutti i giorni (450 morti nei primi 6 mesi del 2023) senza che la sicurezza dei cantieri dia prova di miglioramento. La dignità dell’uomo e della sua vita viene prima, viene molto prima di ogni necessità materiale od economica. Per questo auspico che la politica e le imprese reagiscano con forza e pongano le condizioni perché non si ripetano tragedie di questo tipo» (Torino, 31 agosto 2023).
(IN ALLEGATO l’ampia intervista rilasciata al settimanale diocesano «La Voce E il Tempo» del 10 settembre 2023)
Nel pomeriggio del 31 agosto alle parole di mons. Repole si sono aggiunte quelle del card. Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna:
«La tragica morte di cinque operai al lavoro sui binari, in un cantiere ferroviario a Brandizzo (Torino), accende ancora una volta i riflettori sul dramma delle morti bianche. Purtroppo, ogni giorno nel nostro Paese piangiamo perdite incomprensibili di vite umane strappate alle loro famiglie e alla comunità. Ci uniamo alla voce dell’arcivescovo di Torino, mons. Roberto Repole, per esprimere profondo dolore per quanto avvenuto e manifestare la vicinanza delle Chiese in Italia ai familiari dei cinque operai. Nel pregare per loro e per il macchinista coinvolto nell’incidente, invitiamo a non assistere rassegnati a queste tragedie che si ripetono: non si tratta di una media statistica (che ogni giorno vede tre vittime), ma di volti, di persone. È una grave perdita per tutti.
È in gioco la dignità di noi stessi: la sicurezza nei luoghi di lavoro è frutto di tante responsabilità sociali, economiche e politiche che devono convergere al servizio dei lavoratori. La più grande ricchezza sono le persone. Come ha ricordato Papa Francesco: “La sicurezza dei luoghi di lavoro significa custodia delle risorse umane, che hanno valore inestimabile agli occhi di Dio e anche agli occhi del vero imprenditore” (20 gennaio 2022).
Eleviamo la nostra preghiera alla Madonna che a Torino è venerata come Vergine della Consolata perché dia conforto ai familiari delle vittime e a quanti sono coinvolti in questa tragedia» (Roma, 31 agosto 2023).
In serata anche papa Francesco ha commentato l’accaduto rispondendo alla domanda di un giornalista durante il volo verso la Mongolia: «Gli incidenti sul lavoro sono una calamità e un’ingiustizia. Avvengono sempre per mancanza di cura. I lavoratori sono sacri».