Sabato 4 e domenica 5 il Movimento per la Vita è stato davanti a duecento chiese, ha distribuito piantine fiorite (primule) proprio come segno della bellezza della vita. Sono state raccolte offerte da impiegare nel servizio quotidiano del Movimento e di 24 Centri di Aiuto alla Vita dell’area torinese, centri che ogni giorno affiancano le mamme in difficoltà ad accogliere la nascita di un figlio.
Valter Boero, presidente torinese del Movimento per la Vita, ha invitato a cogliere la Giornata del 5 febbraio, voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, come occasione di riflessione generale e di mobilitazione culturale, politica, attorno alle minacce che colpiscono la vita nascente: un tema che la cultura dominante tende a tenere sotto silenzio.
«Il tema dell’aborto da noi in Italia neanche si può nominare – osserva Boero – se non con molta prudenza, pur essendo alla base del decadimento sociale e delle guerre nel mondo (parole di Madre Teresa di Calcutta). Chi osa contestare l’aborto oggi è discriminato. In Francia, addirittura, il delitto dell’aborto (viene infatti eliminato un figlio, alla faccia della sottoscrizione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo) è stato promosso a diritto: chi propone alternative all’aborto suggerendo una via di accoglienza alla vita, come fanno i Centri di Aiuto alla Vita, commette un delitto per il quale viene prevista la prigione. In Francia, gestire un sito web che suggerisca una alternativa all’aborto è ormai divenuto un crimine: segnali che dovrebbero preoccuparci!».
A.R.
(Testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 5 febbraio 2017)