Terremoto in Giappone: ancora scosse

Da Caritas Italiana primo contributo di centomila euro. L'impegno della sezione diocesana

«Prego per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi. Incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto». Le parole pronunciate domenica 13 marzo dal Santo Padre incoraggiano gli sforzi della Chiesa in Giappone dopo il terremoto e lo tsunami che hanno colpito in particolare il nord del Paese.

 
S.E. Mons. Isao Kikuchi, presidente di Caritas Giappone, ringrazia per i messaggi di solidarietà e vicinanza ricevuti dalle Caritas di ogni continente e sottolinea la necessità di sentirsi uniti e sostenuti sia negli interventi di aiuto che nella preghiera.
 
Caritas Giappone, pur essendo molto piccola, si è prontamente attivata. Sono quattro le diocesi più colpite: Sendai, che ha subito i danni maggiori, Sapporo, Saitama e Tokyo. A Tokyo, alcune parrocchie si sono attivate per accogliere e fornire cibo alle persone rimaste bloccate a causa dell’interruzione dei trasporti.
Nella diocesi di Saitama si stanno raccogliendo le disponibilità dei volontari da inviare poi nelle zone più colpite. Il vescovo, S.E. Mons. Marcellinus Daiji Tani, si è detto particolarmente preoccupato per la situazione della centrale nucleare di Fukushima.
 
La Caritas ha lanciato una campagna di solidarietà e ieri in tutte le chiese del Paese è stata una giornata di preghiera e di raccolta fondi per le vittime del terremoto. Anche le scuole cattoliche, le associazioni e gli istituti hanno avviato raccolte.
 
È stato attivato un team di emergenza per monitorare la situazione nelle diverse zone colpite. Il direttore di Caritas Giappone, padre Daisuke Narui, ha confermato che è in atto una mobilitazione generale, anche di volontari, e in collegamento con Ong locali. L’attenzione prioritaria è alle fasce più deboli della popolazione e include anche azioni di sostegno psicologico. La Caritas si impegna inoltre a concentrarsi in particolare sulla fase della riabilitazione.
 
Caritas Italiana rinnova la vicinanza a Caritas Giappone e alla popolazione colpita e mette a disposizione un primo contributo di centomila euro. Resta in collegamento anche con la rete internazionale per seguire l’evolversi della situazione e sostenere gli interventi avviati.
 
Caritas Torino sostiene le iniziative della rete internazionale di Caritas. È possibile contribuire con una donazione in denaro, specificando nella causale “Emergenza Giappone”, tramite:
 
•conto corrente postale 12132106 (intestato Caritas Diocesana Torino),
•conto bancario (IBAN IT 07 Q 01030 01017 0000000 16320),
•versamento diretto presso la sede Caritas di Via Val della Torre 3 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 12)
 
Per ulteriori informazioni vedere il sito Caritas Torino.
 
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