È l’anno delle novità per la parrocchia Natività di Maria di Venaria. Un anno pastorale quello che si è appena aperto che vede nuovi gruppi e iniziative, in particolare per giovani e famiglie, per renderli sempre più protagonisti della vita della comunità e consapevoli della scelta cristiana. Così nelle parole di don Danilo Piras, viceparroco della parrocchia del centro storico di Venaria (e anche di San Lorenzo), emerge l’entusiasmo e l’impegno che la comunità mette in campo per aprire le porte dell’oratorio offrendo spazi di gioco, ma anche di crescita e di maturazione nella fede, per cooperare con le altre parrocchie dell’Unità pastorale per raggiungere e coinvolgere i giovani del territorio. «L’oratorio di Santa Maria – racconta don Danilo – è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 con la presenza di un educatore, il sabato con i volontari e la domenica un’ora dopo la Messa, ma per non offrire soltanto uno spazio ai ragazzi che altrimenti giocherebbero in strada, vengono pensate attività anche per coinvolgere attivamente, con l’aiuto di animatori, piccoli e grandi».
Vengono proposti così ad esempio corsi di danza, cucina, attività varie con l’aiuto di animatori che sin dal dopo Cresima vengono formati non solo sui contenuti di fede, ma anche sulla stessa animazione e sull’impegno nel servizio. «Questa ad esempio è una delle novità: non più soltanto una preparazione finalizzata all’animazione nell’imminenza dell’estate ragazzi, ma un vero e proprio percorso durante l’anno che prepara ad essere animatori dei più piccoli». Ed ecco che oltre ai gruppi del dopo-Cresima, per il biennio delle superiori, la proposta, è orientata a presentare quel «di più» che la fede offre al cammino di vita, in particolare approfondendo le virtù teologali.
Anche per i ragazzi degli ultimi tre anni delle superiori – che durante la Visita pastorale avranno modo di incontrare l’Arcivescovo e interpellarlo proprio sul cuore della fede – la proposta, estesa anche ai giovani di San Francesco e San Lorenzo, prevede incontri di formazione sui sacramenti e sul tema vocazionale, ma anche un incontro mensile di preghiera. Incontri comuni alle tre parrocchie e incontri in quella di appartenenza, per favorire la crescita nella comunità ma anche la collaborazione, l’amicizia all’interno dell’Unità pastorale. «Si tratta – aggiunge don Piras – di un cammino comune favorito anche dal fatto che al livello di pastorale giovanile cooperiamo insieme io come viceparroco di Santa Maria e San Lorenzo e don Thierry Dourland, salesiano viceparroco a San Francesco. Insieme a don Thierry, e coinvolgendo anche la parrocchia di Druento, abbiamo ad esempio avviato un gruppo di universitari e giovani lavoratori, con la collaborazione di alcune famiglie».
Il gruppo universitari coinvolge una cinquantina di giovani per incontri bimestrali che quest’anno approfondiranno il tema delle «periferie» richiamate da papa Francesco, attraverso testimonianze e incontri di catechesi sulle virtù teologali. «Anche come universitari e giovani lavoratori – aggiunge don Piras – incontreremo il Vescovo durante la visita e lo interpelleremo su come essere cristiani oggi, in un mondo che sembra dirigersi verso altri valori..». Oltre al cammino che con i giovani segue dunque due filoni, quello educativo al servizio e quello formativo alla vita cristiana, tra le peculiarità della comunità di Santa Maria (con san Lorenzo) anche un nuovo gruppo famiglie seguito dal diacono Eduard Mariut e dai coniugi Serra, per sostenerle nel cammino di fede e accompagnarle anche nei momenti difficili, in un tempo segnato dalla crisi e dall’impoverimento delle relazioni. E per tutti gli adulti è proposta una catechesi mensile sul tema dei sacramenti proposta dal Gruppo del Rinnovamento nello Spirito. E non manca infine una vivace presenza di volontari che oltre ad occuparsi delle feste della tradizione venariese, come quella in onore di Maria Bambina, offre supporto anche alle iniziative parrocchiali. Esempio di una comunità in cui ci si mette a disposizione e si coopera per crescere insieme.
Federica BELLO
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 9 novembre 2014