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«Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare». Isaia (I lettura) ricorda a Israele che nel rispetto della legge del Signore si trovano le «risposte» che danno senso alla vita. Lo stesso messaggio viene dal Salmo 1, che la liturgia propone oggi: «Beato l’uomo che cammina nel bene, non entra nel consiglio dei malvagi…».
Fuori dalla legge, a quanto pare, c’è soltanto confusione. Gesù stesso presenta la sua generazione come contradditoria, incapace di intendere e intendersi, buona solo a criticare (Giovanni Battista non mangiava né beveva, e lo prendevano per un indemoniato; il Figlio dell’Uomo mangia e beve, e dunque è un anticonformista che se la fa con pubblicani e peccatori).
Ma non è l’«opinione pubblica» a decidere del senso della vita. Non sono le chiacchiere della piazza sul Battista o su Gesù a determinarne il destino (Anche se poi Pilato rimarrà impressionato dalla folla del Pretorio, che chiede la morte del Nazareno…). Oggi, in tempi di sondaggi screditati, forse dovremmo capire ancora una volta dove di chiama la profezia di Isaia.
Marco Bonatti