Cura e fraternità sono le parole chiave della XXXII Giornata Caritas che si è svolta il 13 marzo 2021. Una Giornata on line, ma con un forte desiderio e appello alla comunione che è «lievito» della carità. Per questo non è stato un appuntamento da fruire «in qualunque momento», aveva sottolineato il direttore della Caritas diocesana Pierluigi Dovis, «ma un incontro da vivere insieme: lontani fisicamente ma in contemporanea, nello stesso giorno, come quando ci si trovava in presenza».
Qui di seguito il video player della diretta su YouTube:
Non è tanto questione di affezione alla tradizione delle edizioni passate «ma si tratta piuttosto di esprimere così, anche collegandosi insieme, il desiderio di riflettere, di farsi provocare dalle analisi proposte per un cammino che non è solo personale, ma condiviso e da condividere nelle comunità parrocchiali, nei gruppi e nelle associazioni in cui si opera. Ecco dunque che a partire dalle 9 «nel teatro virtuale offerto dalla rete» il tema che saràè stato sviluppato è «Vicini, con cura. Figli Suoi, fratelli tutti». Una riflessione sulla cura e sulla fratellanza che è stata introdotta da un primo momento di lectio divina con suor Benedetta Rossi delle Suore Missionarie di Maria su «La parola che cura». E dalla Scrittura si è passati dunque ad una serie di considerazioni sul concetto di cura, o più propriamente a una serie di «sguardi», di modalità di intendere quel prendersi cura «che l’enciclica Fratelli Tutti ci invita a vivere coinvolgendosi e coinvolgendo».
Ma non è stata solo la Fratelli tutti ad orientare il percorso della mattinata, ancora le parole di Papa Francesco come filo rosso, ma quelle espresse nel messaggio per la Giornata della Pace dello scorso 1 gennaio: «La cultura della cura come percorso di pace». Quelle parole in cui Francesco esorta alla «cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente». A proporre differenti sguardi di cura sono stati i quattro Vescovi che nella Conferenza piemontese hanno responsabilità per la pastorale del Lavoro (mons. Marco Arnolfo), per la pastorale dei Migranti (mons, Marco Prastaro), per la pastorale della Carità (mons. Piero Delbosco) e per la pastorale della Salute (mons. Marco Brunetti).
«Sguardi» che sono stati intervallati anche da testimonianze concrete di cura e vicinanza alle fatiche e fragilità del territorio. Nella mattinata è intervenuta infatti la Delegazione Caritas di Piemonte e Valle d’Aosta che ha parlato di #Ripartire insieme, un progetto di «solidarietà circolare» e c’è stata l’opportunità di conoscere «Le querce di Mamre», progetto di accoglienza della parrocchia San Marcello di Ascoli Piceno.
Non è mancata la riflessione del nostro Arcivescovo, mons. Nosiglia, sulla «Chiesa vicina agli ultimi» (IN ALLEGATO) e le conclusioni a cura di Dovis. «Sarà una mattinata intensa», aveva spiegato Dovis, «in cui vorremmo insieme compiere il passaggio che ci aiuta a scoprire e ad accogliere colui che vive la povertà come colui che è ‘abbandonato’. Questa parola che la Fratelli Tutti riprende ci porta infatti a focalizzare il fatto che oggi la conseguenza più grave di questa pandemia non è l’aumento della povertà, ma l’aumento di coloro che sono abbandonati, e non solo per questioni economiche».
La partecipazione alla giornata non era valida per il rinnovo dell’incarico dei ministri straordinari della Comunione.
Per ulteriori informazioni: 011.5156350; caritas@diocesi.torino.it; www.caritas.torino.it.
(Federica BELLO da «La Voce E il Tempo» del 28 febbraio 2021)
In allegato l”intervento dell’Arcivescovo, l’invito di Pierluigi Dovis, direttore di Caritas Torino, e la locandina dell’incontro con il programma in dettaglio.