In occasione dei 120 anni dalla nascita di Carlo Levi (Torino, 29 novembre 1902 – Roma, 4 gennaio 1975), martedì 29 novembre 2022 alle ore 18 la sede della Fondazione Giorgio Amendola ospita l’inaugurazione dell’installazione interattiva Telero ’22, lavoro curato dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino all’interno del progetto “Sulle vie del Pensiero”, promosso proprio dalla Fondazione Amendola.
Alla cerimonia di inaugurazione intervengono:
- Mimmo Carretta, Assessore del Comune di Torino
- Giampaolo D’Andrea, Professore, già Capo Gabinetto del Ministero dei Beni Culturali
“Realizzato su richiesta di Mario Soldati in occasione delle manifestazioni celebrative per il centenario dell’unità d’Italia, il Telero del ‘torinese del sud’ Carlo Levi rappresenta un vero e proprio viaggio nella questione meridionale” spiega Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendola. La sede di via Tollegno 52 a Torino ospita una copia del Telero, il cui originale è conservato Palazzo Lanfranchi di Matera. È l’opera pittorica in cui Carlo Levi trasferì su tela i drammi e i volti narrati nel romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, la cui prima edizione usciva nel 1945, 10 anni dopo il suo arrivo in Basilicata. Un dipinto che illustra una visione d’insieme sia della poliedrica personalità dell’artista e scrittore, sia del complesso fenomeno dell’emigrazione italiana. Con quest’opera dialoga il Telero ’22, installazione audiovisiva che raccoglie dati in tempo reale in giro per il mondo e consente al fruitore diverse interazioni sia a livello visivo che sonoro.
TELERO ‘22
“Organizzare un naufragio per raccoglierne i resti: strani rifiuti, opposti improbabili. Telero 22 indaga la natura del frammento come dispositivo sentimentale. In forme compositive momentanee. In costellazioni di senso che ridefiniscono, nel gioco dei rimandi, modalità conoscitive e paradigmi temporali, scopriamo – di nuovo – che Dio è nei dettagli”.
Prof. Gerardo De Pasquale, Fortuna De Nardo, Lorenzo Peluffo, Enrico Turletti, Songyi Zhang
Accademia Albertina di Belle Arti, autori dell’installazione.