Nel santuario di Santa Rita a Torino è stato allestito un suggestivo “scorcio” della Betlemme di duemila anni fa e che ha coinvolto tutta la comunità. Davanti al presepe sono collocati alcuni carrelli della spesa che si stanno riempiendo di generi di prima necessità per le famiglie della parrocchia in difficoltà perché l’invito è di non accostarsi alla Capanna a mani vuote…
«Il presepe è nato dall’idea di un gruppo di volontari», spiega il parroco mons. Mauro Rivella «che hanno coinvolto il Gruppo giovani: c’è chi si è occupato delle palme, chi ha vestito le statuine e chi si è impegnato nell’assemblaggio. Ringraziamo tutti, da chi ha donato le statuine o ha offerto stoffe per gli abiti». Certamente questo presepe è il segno di ciò che si può realizzare insieme quando si ama la propria comunità, spiegano i volontari: «Anche questo è un germoglio» in sintonia con l’invito dell’Arcivescovo.
Protagonisti anche i bambini della catechesi e i gruppi delle medie: davanti al presepe, sotto lo striscione «Noi, con la nostra storia andiamo incontro a Gesù» è stato incollato un grande cartellone con i disegni dei ragazzini e dei piccoli della scuola materna parrocchiale, che hanno rappresentato un episodio importante della loro vita da presentare a Gesù Bambino. «Stiamo celebrando la novena per i bambini del catechismo e del Gruppo medie davanti al presepe», prosegue il parroco, «e anche i più piccoli stanno portando i pacchi viveri perché hanno capito che Gesù, nato per noi, ci invita a donare qualcosa di nostro a chi è nella povertà in un momento di crisi dove il covid ci ha segnati tutti. Abbiamo cercato così di responsabilizzarci tutti a fare della nostra parrocchia una comunità vicina attenta a chi è più fragile nel cammino del Natale festa della famiglia».
E in linea con lo spirito del presepe solidale (a Santa Rita in occasione della Colletta del Banco alimentare a fine novembre sono state raccolte ben 5 tonnellate di generi di prima necessità) un altro germoglio è l’iniziativa lanciata in sintonia con i volontari della San Vincenzo. Si tratta del progetto «TuCum» (www.tucum.net) un’applicazione per smarthphone che permette alle famiglie bisognose – a cui è stata donata una carta ricaricabile da chi aderisce alla gara di solidarietà – di fare la spesa (alimentari, vestiario, prodotti per l’igiene) nei negozi del quartiere che aderiscono all’iniziativa sostenendo così anche il commercio di vicinato.
Marina LOMUNNO su «La Voce E il Tempo» del 18 dicembre 2022