A Teatro Astra «Frankenstein», un classico della letteratura fantascientifica per riflettere sull’emergenza climatica

mercoledì 8 Febbraio

La nuova produzione Buchi Neri di Teatro Piemonte Europa (TPE) si inserisce nel tema che accompagna la Stagione 2022/23: il rapporto con la verità scientifica. Dall’8 al 12 febbraio 2023 al Teatro Astra, via Rosolino Pilo 6 Torino, va in scena «Frankenstein», un classico della letteratura fantascientifica per riflettere sull’emergenza climatica e sul rapporto con il mostro usando la particolare lente del teatro

Sabato 11 febbraio cil meteorologo Luca Mercalli spiegherà cosa accadde nel 1815 – quando Shelley scrisse Frankenstein – dopo l’eruzione del vulcano Tambora che provocò “l’anno senza estate”.

INFORMAZIONI GENERALI:

  • durata 60 min
  • orari mer 8 febbraio 19:30 | gio 09 febbraio 21:00 | ven 10 febbraio 21:00 | sab 11 febbraio 19:30 | dom 12 febbraio 17:00

La performance di OHT Office for a Human Theatre regia e scena Filippo Andreatta suono e musica Davide Tomat performer Silvia Costa, Stina Fors assistente regia Veronica Franchi luci Andrea Sanson responsabile allestimento Cosimo Ferrigolo costumi Lucia Gallone sculture di scena e automazioni Plastikart Studio busto di cera e maschere Nadia Simeonkova fondale dipinto Paolino Libralato tecnico Orlando Cainelli stage tecnico Rebecca Quintavalle amministrazione Lucrezia Stenico sviluppo Anna Benazzoli fotografie Giacomo Bianco teaser Anouk Chambaz produzione OHT co-produzione TPE Teatro Piemonte Europa, Snaporazverein (CH), Opera Estate festival residenza artistica Centrale Fies, CSC S.Chiara di Trento con il contributo di MiC, Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro di Trento e Rovereto OHT è associata al CSC S.Chiara di Trento

SINOSSI

Per la prima volta OHT si confronta con un classico della letteratura occidentale, Frankenstein o il moderno Prometeo. Scritto da un’autrice ancora adolescente, il capolavoro di Mary Shelley anticipa l’ansia climatica contemporanea dando origine a un nuovo genere letterario; l’horror fantascientifico. Pubblicato nel 1816, Frankenstein non è solo un’icona letteraria ma anche una reazione estetica all’eruzione del vulcano Tambora in Indonesia, una delle più potenti mai registrate dall’uomo. Sorprendentemente vicino alle sfumature politiche della ricerca di OHT, Frankenstein è un mito in cui i paesaggi esteriori si confondono con quelli interiori. Gli strapiombi del monte Bianco diventano vertigini intime e personali nell’incontro fra il mostro e il suo creatore; luoghi inaccessibili come le Alpi si fanno rifugio determinante per una creatura inafferrabile, che in essi impara a conoscersi attraverso i fenomeni naturali che vi si manifestano. La radicalità del lavoro di Shelley si materializza nell’emancipazione della creatura perché il demone e quei paesaggi diventano un tutt’uno mentre Victor Frankenstein non sembra più in controllo di ciò che lo circonda. Inaspettatamente, Frankenstein si rivela come un veemente e contemporaneo romanzo di formazione. Incastrato dai limiti della tassonomia culturale, l’essere-più-che-umano per eccellenza della letteratura occidentale non ha avuto una lettura distaccata dal contesto in cui veniva interpretato. Un limite che ha imprigionato il libro fra i lacci di una interpretazione imbrigliata da lettori cosiddetti “normali / naturali”. L’immaginario di Frankenstein ha sempre prevalso sulla realtà del libro ed è da questo scarto che nasce il lavoro di OHT. Per la prima volta è il mostro a parlare e prende la parola non come escluso ma come nostro concittadino, come un nostro pari mostruoso che si rivela neonato della letteratura occidentale e crea un nuovo immaginario:

La nuova produzione di OHT si muove dall’esperimento del dottor Frankenstein e, scartando la narrazione, opera affondi parziali e verticali nel testo, senza limiti di forma, linguaggio e durata. L’opera di Shelley diventa materiale da esaminare, sezionare, ricucire, corpo disponibile per esperimenti scenici diversi: uno spettacolo teatrale, una reading session, un’installazione, un radiodramma, una realese musicale e un libro verranno generati come parti di una stessa sperimentazione che avanza orizzontalmente nel romanzo per indagarne le molteplici ramificazioni.

INCONTRO CON LUCA MERCALLI

Sabato 11 febbraio ore 17.30: spunti letterari sul cambiamento climatico, dialoghi con Luca Mercalli

Una lezione a cura del meteorologo, climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli. Dalla grande anomalia climatica dell’era moderna – la disastrosa eruzione del vulcano Tambora in Indonesia che nel 1815, proprio mentre Mary Shelley scriveva Frankenstein, coprì di cenere il cielo causando un oscuramento globale, carestie e un drastico calo delle temperature – al surriscaldamento globale dell’epoca contemporanea, per esplorare insieme accadimenti reali e spunti letterari nell’ambito del cambiamento climatico. L’incontro si inserisce nel ciclo Dialoghi che accompagna la Stagione TPE 2022/23: BUCHI NERI.

Ingresso libero, prenotazione consigliata scrivendo a dialoghi@fondazionetpe.it o tramite form su www.circololettori.it

08/02/2023 00:00
12/02/2023 00:00
Altro
Via Rosolino Pilo 6/A, 10143 Torino, Piemonte Italia
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