In occasione della grande mostra «Aida, figlia di due mondi» realizzata dal Museo Egizio di Torino per celebrare il 150° anniversario del debutto di Aida, l’Università di Torino, nell’ambito del cartellone di UniVerso – Un osservatorio permanente sulla contemporaneità, propone una serie di iniziative differenti dedicate alla musica, alla storia, al cinema e al teatro in collaborazione con Teatro Regio Torino, Conservatorio ‘G. Verdi’, Museo Nazionale del Cinema e Aiace Torino.
Giovedì 7 aprile 2022, alle ore 17.30, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (Via G. Verdi 9, Torino), si terrà ‘La poetica della lontananza (atto I)’, il primo dei quattro appuntamenti con Paolo Gallarati pensati per leggere l’opera di Aida e proporre un’interpretazione, atto per atto, dei rapporti tra testo e musica, con particolare attenzione allo spazio architettonico e paesaggistico.
La vastità architettonica e spaziale dell’Egitto antico, nella sua dimensione visibile e invisibile, è all’origine dell’immaginario teatrale di Aida e condizione morale in cui si realizza il destino dei personaggi. Le quattro conversazioni intendono illustrare l’interdipendenza tra la scenografia colossale, l’intimità dei drammi individuali e l’esistenza di uno sfondo segreto, misterioso e fatale, cui la musica continuamente allude in una partitura che, per raffinatezza formale, si pone tra i vertici della produzione verdiana, entrando di diritto nella dimensione della modernità. Ogni conversazione riguarda un tema specifico, illustrato con un discorso in sé conchiuso ma funzionale a una visione complessiva dell’opera, che verrà presentata per intero attraverso la lettura del libretto e l’ascolto della registrazione discografica.
Appuntamenti successivi: 14, 20 e 28 aprile 2022.
PROGRAMMA COMPLETO IN ALLEGATO.
Biografia di Paolo Gallarati
Paolo Gallarati si è laureato in Storia della Musica a Torino con Massimo Mila nel 1973. Ha ottenuto l’incarico dell’insegnamento di Storia della Musica nel 1977 presso la Facoltà di Lettere, poi presso quella di Magistero. È stato in seguito assistente ordinario, professore associato e, a partire dal 2000, professore ordinario nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Torino, dove ha tenuto gli insegnamenti di Drammaturgia musicale e Storia della Musica. Ha fondato il dottorato di ricerca in «Storia e critica delle culture e dei beni musicali» in collaborazione con l’Università di Milano, e il «Centro Regionale Universitario per la Musica “Massimo Mila”» della Università di Torino di cui è stato direttore sino al 2009. È stato condirettore della rivista musicologica «Il Saggiatore musicale», ha fatto parte del consiglio direttivo dell’Associazione culturale «Il Saggiatore musicale».
Dal 1972 esercita la critica musicale sulle colonne de «La Stampa» su cui ha pubblicato più di mille articoli e, a partire dalla sua fondazione nel 1989, sulla rivista «Amadeus». Nel 1996 ha conseguito il «Premio internazionale Massimo Mila per la saggistica musicale», nel 2003 gli è stato assegnato il «Premio Imola per la saggistica e la critica musicale». Fa parte del Comitato d’onore dell’edizione critica delle «Opere di Gioachino Rossini» edita da Bärenreiter (Kassel-Basel-London-New York-Praha), è membro della Commissione preposta all’Edizione Nazionale delle Commedie per musica di Domenico Cimarosa, è membro del comitato direttivo di «Studi Verdiani», organo dell’Istituto nazionale di Studi Verdiani, è direttore del progetto «UTET Grandi Opere» dedicato ai grandi operisti italiani dell’Ottocento e comprendente 5 volumi, in corso di pubblicazione. È socio della «Accademia delle Scienze».
I suoi studi, pubblicati su riviste, atti di congressi e pubblicazioni di teatri d’opera in Italia, Francia, Germania, Austria e Inghilterra, riguardano la produzione di Monteverdi, Gluck, Paisiello, Mozart, Salieri, Rossini, Weber, Verdi, e di librettisti come Zeno, Metastasio, Calzabigi, Da Ponte, Goldoni, Piave. Tra i volumi si segnalano Gluck e Mozart (Einaudi, 1975), Musica e maschera. Il libretto italiano del Settecento (Edt/Musica, 1984), La forza delle parole. Mozart drammaturgo (Einaudi, 1993), L’Europa del melodramma. Da Calzabigi a Rossini (Edizioni dell’Orso, 2000), Verdi ritrovato. Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata (il Saggiatore, 2016). Il taglio metodologico adottato nei vari studi è di orientamento diverso, e va dall’ermeneutica all’analisi musicale, alla ricognizione di temi culturali affrontati da un punto di vista semiotico. Una particolare attenzione Paolo Gallarati ha dedicato ai problemi teorici e pratici della messinscena dell’opera lirica, come documenta, insieme ad alcuni saggi specifici, il volume Trent’anni all’opera (Le Lettere, 2002) che raccoglie più di 200 articoli di critica musicale pubblicati sulla «Stampa» tra il 1978 e il 2008.