Il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino inaugura nel 2020 una serie di riflessioni mirate, dal titolo «Dialoghi Primo Levi».
L’obiettivo è di considerare in profondità l’opera dello scrittore e di metterla in relazione di volta in volta con esigenze e domande poste in vari ambiti della vita sociale e culturale del mondo di oggi.
La dimensione dialogica costituisce un tratto essenziale dell’atteggiamento di Levi e del suo modo di pensare sin dai primi testi sul Lager e poi lungo tutto l’arco del suo impegno di testimonianza e di scrittura. L’intensità del rapporto con tanti lettori di generazioni diverse ha contribuito a conferirgli i caratteri di un classico della letteratura e del pensiero contemporanei.
Proprio in questa prospettiva il Centro Primo Levi di Torino sceglierà di anno in anno luoghi e temi specifici a partire dai quali impostare nuovi incontri e nuove scoperte.
Ogni Dialogo si svolge nel confronto fra due punti di vista: quello che può emergere dallo studio di una realtà particolarmente significativa del nostro mondo, dalle sue esigenze e dalle sue originali sollecitazioni, e quanto può risultare da un’analisi attenta del modo in cui Levi ha affrontato quel tema, o problemi ad esso riconducibili, nel suo itinerario di osservatore attento della condizione umana.
Il primo Dialogo su «Le parole del dolore» si svolge on line, in due sessioni
- 16 novembre 2020 dalle ore 17,30 alle 19,30
- 17 novembre 2020 dalle ore 17,30 alle 20
Interlocutore privilegiato di questo primo Dialogo è il Centre Primo Levi di Parigi, un’istituzione impegnata da venticinque anni nel lavoro di cura dei torturati – molti provenienti dai paesi dell’Africa o dell’Asia – e di testimonianza sulla tortura nella società contemporanea
Le sofferenze che la tortura lascia su una persona sono evidenziate talvolta da cicatrici, talvolta da disabilità, altre volte ancora da danni irreparabili a organi e parti del corpo fisico ma incidono l’anima della persona nel profondo. Come ci ricorda Primo Levi le violenze psicologiche subite marchiano in modo permanente le persone che ne sono state vittime e che vanno aiutate per quanto è possibile, a riacquistare serenità e fiducia in se stesse e negli altri.
Nel Dialogo saranno messi a confronto il punto di vista che emerge da un’esperienza consolidata nel rapporto con chi ha patito violenze estreme, su come si manifesta la tortura oggi, sulle implicazioni che questa realtà ha nelle nostre società e su come sia possibile farvi fronte rompendo il silenzio che, tanto sul versante delle vittime, quanto su quello della vita sociale, tende a inchiodare nella sofferenza e a bloccare un’adeguata consapevolezza.
Dall’altro, ci sono le riflessioni che Primo Levi ha proposto nella sua opera, a partire dall’esperienza del Lager – ma non solo –, sul tema della violenza imposta e sul dolore. Si pensi, ad esempio, alle osservazioni sulla “violenza inutile” sviluppate ne «I sommersi e i salvati».
Il Centre Primo Levi di Parigi, nato nel 1995 per volontà di Amnesty International, Association Medecins du monde, ACAT e Juristes sans frontières, è impegnato nel lavoro di cura dei torturati. Il Centre Primo Levi si avvale di un’equipe multidisciplinare di medici psicologi clinici, giuristi, avvocati e assistenti sociali capaci di accogliere 350 persone all’anno fra torturati e rifugiati politici, con l’obiettivo di contribuire all’affermazione dell’Articolo 5 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che afferma con risolutezza l’interdizione della tortura.
Prima sessione, 16 novembre dalle ore 17.30 alle 19.30, diretta Youtube su www.primolevi.it/it/dialoghi-primo-levi
Partecipano:
- Nathalie Dollez, psicologa/psicanalista, Centre Primo Levi di Parigi
- Beatrice Patsalides Hofmann, psicologa/psicanalista, Centre Primo Levi di Parigi
- Fabio Levi, già professore di Storia contemporanea, Università di Torino
Seconda sessione, 17 novembre dalle ore 17.30 alle 20.00, diretta Youtube su www.primolevi.it/it/dialoghi-primo-levi
Partecipano:
- Roberto Beneduce, professore di Antropologia presso l’Università di Torino;
- Carlo Bracci, socio fondatore di Associazione Medici contro la tortura;
- Luciana Breggia, Presidente della Sezione specializzata immigrazione e protezione internazionale presso il Tribunale di Firenze;
- Francesca Mannocchi, giornalista dell’Espresso;
- Michele Rossi, Direttore del Centro immigrazione asilo e cooperazione internazionale di Parma;
- Maurizio Veglio, avvocato socio dell’Associazione Studi Giuridici Immigrazione (ASGI)
- Interverrà Annalisa Camilli, giornalista di “Internazionale”
Durante questa sessione il pubblico potrà rivolgere domande ai relatori e agli esperti che partecipano al dibattito.
Ulteriori informazioni sui contenuti e sulle modalità di accesso on line agli incontri sono disponibili sul sito www.primolevi.it/it/dialoghi-primo-levi