Venerdì 10 maggio 2019, ore 17.30, Sala Rosa al Salone Internazionale del Libro – Torino, si tiene la presentazione del libro «Giovanni Falcone. L’uomo, il giudice, il testimone» (Edizioni Santa Caterina). Saranno presenti Giancarlo Caselli – già procuratore capo a Torino e Palermo – e i curatori del volume Enzo Ciconte – Università di Pavia – e Giovanna Torre – rettrice del Collegio S. Caterina da Siena.
A 80 anni dalla nascita, un inedito Giovanni Falcone nei racconti di chi l’ha conosciuto. Testi di: Giuseppe Ayala, Attilio Bolzoni, Giancarlo Caselli, Giuseppe Di Lello, Fabrizio Feo, Pietro Grasso, Leonardo Guarnotta, Francesco La Licata, Marcelle Padovani, Angiolo Pellegrini, Vincenzo Vasile. Con interventi di Giovanni Falcone.
Falcone e Borsellino, oggi, sono considerati eroi. Ma, quando erano in vita, erano considerati tali? Come si lavorava all’interno del pool antimafia e quali battaglie hanno dovuto combattere? Com’era Falcone in privato? A queste e a molte altre domande vuole rispondere il libro Giovanni Falcone. L’uomo, il giudice, il testimone, che raccoglie le voci di chi ha conosciuto o lavorato con una delle personalità più prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.
Giovanni Falcone avrebbe compiuto 80 anni quest’anno a maggio, lo stesso mese in cui fu assassinato da Cosa nostra a Capaci, insieme alla moglie e tre uomini della scorta.
In queste pagine di memorie e testimonianze, sono riportati episodi anche privati, minuti all’apparenza, ma significativi di stati d’animo e di umori, sconosciuti o poco noti, oltre a offrire una riflessione su Falcone e i suoi anni da magistrato. Un racconto corale senza mediazioni: i ricordi narrati direttamente da chi ha conosciuto davvero Giovanni Falcone, in tutte le sue sfumature di uomo e giudice.
Il libro, curato da Enzo Ciconte, già parlamentare, consulente della Commissione antimafia e uno dei massimi esperti di organizzazioni criminali, raccoglie inoltre due interventi dello stesso Falcone, in cui ritroviamo la tempra dell’uomo che il 30 agosto 1991, in un’intervista a Rai3, dichiarò: «la mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine».