«Pregare, agire, soffrire!». Dal triplice motto scaturiscono i valori fondativi dell’opera di Francesco Faà di Bruno del quale ricorre il bicentenario della nascita. «Un italiano serio» secondo la spesso citata definizione di Vittorio Messori, ma soprattutto «un Profeta in mezzo al popolo di Dio, un gigante della fede e della carità», questo il pensiero di Papa Wojtyla che lo beatifica il 25 settembre 1988. Nel 1881 fondò la Congregazione delle Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio cui si deve la prosecuzione del suo pensiero e della sua attività.
Sarà il cardinale Arcivescovo Roberto Repole, sabato 29 marzo 2025 alle 17, presso l’Istituto Suore Minime di Nostra Signora del Suffragio (via S. Donato, 31) a Torino a celebrare con una Messa i duecento anni di Francesco. Una connotazione festosa, stessa sera alle 21, «Un inno alla gioia», Orchestra e Coro Ex Novo diretto da Chiara Pavan, soprano Danae Rikos, flauto e tromba solisti, programma vario e avvincente, da Bach a Schubert, da Beethoven a Mozart. La figura del Capitano Faà di Bruno, in data da definire, sarà tratteggiata da personalità del mondo militare.
Sabato 5 e domenica 6 aprile apertura straordinaria del sito museale per adesione a Casa della memoria. Tra gli appuntamenti più attesi, 23, 24, e 25 maggio, lo spettacolo teatrale sulla vita di Francesco in prima nazionale a cura della compagnia Contrasto.
La nutrita rassegna concertistica prevede per il 21 giugno anche una serata operistica «Va’ pensiero», soprano solista e coro da camera sul prato del Castello dei Marchesi Faà in quel di Bruno. Il 25 ottobre il Trio Dedalus, flauto, violino e violoncello. Domenica 26 ottobre una Messa conclude l’omaggio per il bicentenario del Beato Francesco.