Dopo il tempo del lockdown, con il ritorno di una quasi normalità, per la città di Moncalieri è arrivato anche il tempo di far festa. Si sono aperti infatti l’8 luglio 2020 alle 21 con l’avvio del triduo presso la Collegiata di Santa Maria della Scala i festeggiamenti religiosi in onore del patrono beato Bernardo di Baden. Ogni sera del triduo ha visto la partecipazione dei rappresentanti di un diverso gruppo di borgate, che hanno acceso una lampada davanti alle reliquie del Patrono.
«Una delle novità di quest’anno è la celebrazione del triduo nella chiesa della Collegiata, che si trova in una posizione più centrale rispetto al territorio cittadino e poi l’invito alle borgate, e non alle parrocchie, per sottolineare il coinvolgimento della città intera», sottolinea don Paolo Comba, moderatore dell’Up 56 e parroco di tre delle undici parrocchie che ne fanno parte.
Le celebrazioni sono state presiedute da due sacerdoti originari di Moncalieri, frate Luca Baino, francescano missionario in Russia, e don Luca Ramello, direttore della pastorale giovanile della Diocesi di Torino.
Il cuore dei festeggiamenti sarà la rievocazione storicoreligiosa che si svolgerà sabato 11 luglio alle 21.15 in Collegiata, durante la quale verrà ripercorsa la vicenda umana e spirituale del principe Bernardo II di Baden che lasciò la sua terra per farsi portatore di un messaggio di pace, ma contrasse la peste e morì a Moncalieri nel 1458, dopo aver promesso protezione ai moncalieresi, grato per l’accoglienza e le cure ricevute.
L’allestimento della rievocazione, curato anche quest’anno dai registi e drammaturghi Sara D’Amario e François-Xavier Frantz, che continuano la loro proficua collaborazione, rimanderà anche all’epidemia di covid- 19: «La situazione che Bernardo ha trovato quando è arrivato a Moncalieri, con la città chiusa per la paura del contagio della peste, doveva essere simile a quella che ci siamo trovati a vivere nei mesi scorsi. Per cui la serata si aprirà e si chiuderà con il riferimento a questa drammatica esperienza che abbiamo vissuto, in particolare alla morte in solitudine che molte persone hanno dovuto affrontare», evidenzia don Comba.
Per ovvi motivi legati all’evitare assembramenti non ci sarà la tradizionale processione per le vie della Città, ma l’urna con le reliquie del Patrono sarà portata nella serata di sabato 11 luglio nella chiesa del Beato Bernardo. Domenica 12 luglio alle 10.30 nella parrocchia di Borgo Aje il parroco don Paolo Comba presiederà la messa solenne con le autorità cittadine e il sindaco Paolo Montagna.
Mercoledì 15, giorno liturgico della festa, alle 12 l’urna con le reliquie rientrerà in Collegiata, dove alle 21 la messa presieduta da don Comba sarà concelebrata dai parroci della città e seguita dalla solenne benedizione alla città. Alla celebrazione sono invitate in modo particolare tutte le associazioni di volontariato che hanno offerto un servizio nei giorni del lockdown alle quali verrà offerto un segno di riconoscenza.
Anche il messaggio dei preti alla città, che verrà distribuito proprio durante gli appuntamenti della festa, quest’anno fa riferimento alla difficile esperienza della pandemia: «Il tema è tratto da una frase del profeta Sofonia ‘Non temere popolo mio, non lasciarti cadere le braccia’ e si sviluppa su queste due tematiche, la paura che abbiamo vissuto e la rinascita, il rifiorire da quello che è stato», anticipa don Comba.
A conclusione dei festeggiamenti, giovedì 16 luglio alle 21, sempre presso la Collegiata di Santa Maria della Scala il concerto in onore del Beato, organizzato e offerto dalla Famija Moncalereisa, vedrà la partecipazione del coro Anno Domini Gospel Choir.
(Francesca CASETTA da «La Voce E il Tempo» del 12 luglio 2020)