Mercoledì 17 aprile 2024 UniVerso – l’osservatorio permanente sulla contemporaneità dell’Università di Torino – inaugura alle ore 8.30 un nuovo ciclo di “Colazioni in Rettorato”. Tre appuntamenti, da mercoledì a venerdì, nel cortile del palazzo (via Verdi 8 / via Po 17, Torino) con docenti di diverse discipline e professionisti che dialogheranno sul tema dell’edizione 2024 di Biennale Tecnologia, la manifestazione organizzata dal Politecnico di Torino dal 18 al 21 aprile.
Il tema di quest’anno “Utopie realiste” verrà affrontato secondo quella prospettiva multidisciplinare che da sempre caratterizza UniVerso, spaziando dalla letteratura al clima fino alla comunicazione politica. Iniziando, così, la giornata tra idee, spunti di riflessione e una colazione atipica nella magnifica cornice del palazzo del Rettorato.
Programma
- Mercoledì 17 aprile, Circondati dalle distopie: incontro con Peppino Ortoleva (docente di Storia e Teoria dei Media e curatore)
Termine riservato fino agli anni Settanta a pochi celebri testi come Il mondo nuovo di Aldous Huxley e 1984 di George Orwell, la distopia è diventata ai giorni d’oggi un modello che attraversa una varietà di generi letterari, cinematografici, televisivi: lo dimostra ad esempio Il racconto dell’ancella, prima romanzo di Margaret Atwood poi serie di grande successo, o l’angoscioso e splendido La strada di Cormac McCarthy. Il proliferare di queste narrazioni è un fenomeno proprio del nostro tempo, si lega a molti aspetti della sensibilità contemporanea, a cominciare dal timore per un suicidio dell’umanità, per via nucleare o ecologica, e dalle attese inquiete per le trasformazioni tecnologiche. Possiamo dire che le distopie siano più “realistiche” delle utopie? O che dovremmo imparare a leggerle non per quel che immaginano del nostro futuro ma per quel che ci dicono del nostro presente?
- Giovedì 18 aprile, Il clima cambia, cambiamo anche noi!: incontro con Elisa Palazzi (docente di Fisica del Clima)
La crisi climatica comporta rischi per l’umanità, identificati dagli scienziati ma spesso trascurati. Eventi meteorologici più intensi e potenzialmente disastrosi, carenza idrica a causa della diminuzione delle riserve di neve e ghiaccio, effetti della siccità sulle rese agricole, allagamenti costieri a causa dell’innalzamento del livello medio dei mari, rischi per la salute umana legati a ondate di calore sono solo alcuni degli impatti del recente aumento della temperatura globale. La scienza è unanime nell’affermare che la febbre del pianeta è, almeno dalla metà del XX secolo, riconducibile alle attività umane. Ma, se l’uomo è all’origine del problema ed è anche la chiave per la sua soluzione, cosa possiamo fare per cambiare il clima che cambia?
- Venerdì 19 aprile, Polvere di storie. Come ti TikTokizzo la comunicazione: incontro con Cristopher Cepernich (docente di Sociologia della Comunicazione), Antonio Martella (docente di Social Media e Community Management) e Raffaella Pierpaoli (Head of Content and Social Intarget)
C’erano una volta Facebook e Twitter. C’erano una volta i social network. Poi sono arrivate le stories di Instagram, oggi c’è TikTok. Nuovi algoritmi di personalizzazione, nuove logiche di diffusione, nuove competenze per la realizzazione dei contenuti originano sempre più complesse e articolate forme di creatività, che integrano linguaggi e sintassi narrative che cambiano anche il modo di fare informazione e comunicazione professionale. La tiktokizzazione degli ambienti di piattaforma ha già profondamente cambiato il modo di fruire i contenuti, anche le news, con l’intermediazione diffusa e pulviscolare delle nuove celebrity e le loro microcommunity (molte delle quali così micro già non sono più). È dunque, per paradosso, il tempo del ritorno a un pur frammentato e individuale broadcast?