Gli uomini medievali credevano che il mondo finisse nell’anno Mille? No, assolutamente. Le piramidi d’Egitto sono state costruite dagli schiavi? Altra «bufala». Di «fake news», notizie fasulle considerate attendibili e corrette, le pagine della Storia sono piene, come peraltro e in ogni tempo quelle di molti altri ambiti dell’umano sapere. «Bufale» che oggi, nell’era in cui l’informazione si diffonde assai velocemente, senza le dovute attenzioni possono portare ad accettare troppo facilmente il falso spacciato per vero.
Come rimediare? Qualche consiglio utile per scoprire quando una notizia è «fake» arriva da una nuova serie televisiva per ragazzi: intitolata «Oblò – notizie da smacchiare», nata da una collaborazione tra RAI Kids, l’Archivio di Stato di Torino e la Scuola Holden, che ha ideato il format, curato la sceneggiatura e la produzione dell’intera serie.
Dieci puntate, ognuna delle quali è dedicata a una fake news di argomento diverso, dalla storia all’attualità e al giornalismo, dalla scienza, alla salute, al clima e alla nutrizione. Per ogni falso da confutare, un esperto della materia parla degli strumenti di fact checking utilizzabili in ognuno dei diversi ambiti che vengono esplorati. Ospiti del programma, tra gli altri, lo storico Alessandro Barbero, il direttore del Museo Egizio Christian Greco, il meteorologo Luca Mercalli. «L’obiettivo», spiega la producer della Scuola Holden, Sara Busto, «è quello di, attraverso uno stile giocoso e accattivante, educare i giovani spettatori sui metodi da utilizzare per poter verificare le fonti delle notizie, in modo da risalire alla verità». Un compito che nella serie tv è affidato a due studenti universitari che si incontrano in lavanderia e, in attesa che la macchina finisca il lavaggio, chiacchierano del più e del meno e, in ogni puntata, salta sempre fuori una fake news a cui uno dei due crede sfidando lo scetticismo dell’altro. Poi arriva l’esperto … e il bucato esce dall’oblò dalla lavatrice smacchiato, ripulito da ogni falsità.
Apre il ciclo di puntate (in onda su Rai Gulp dal 26 febbraio 2024, tutti giorni alle 18.05, ma già disponibile dal 23 in boxset su Rai Play) il giornalista Giacomo Di Girolamo, parlando del metodo che ogni buon giornalista dovrebbe seguire per verificare l’attendibilità delle fonti. E, a proposito documenti storici utili a smontare fake news che si perdono nella notte dei tempi – come evidenzia il direttore dell’Archivio di Stato, Stefano Benedetto – «quei presunti schiavi che costruivano le monumentali tombe dei Faraoni, erano invece lavoratori salariati i quali, come sarà svelato nella puntata con ospite Christian Greco, potevano perfino scioperare».
Mauro GENTILE su «La Voce E il Tempo» del 25 febbraio 2024