Non sempre la realizzazione di grandi opere trova un consenso unanime. Ma questo non è il caso del Parco della Salute, Ricerca e Innovazione di Torino, che da oltre 20 anni è considerato come necessario per sostituire un ospedale quasi centenario, per garantire così cure moderne e adeguate ai cittadini, un contesto migliore dove possa operare e formarsi il personale sanitario, un luogo adeguato a sviluppare ricerca e innovazione, e una occasione unica per lo sviluppo della città e della regione.
La domanda che ci si pone è perché – pure con queste premesse – non si sia ancora riusciti a realizzarlo. Per cercare di rispondere a questo quesito, un gruppo di promotori ha redatto un “decalogo” (in calce) per ricordare l’importanza di questo progetto, una presa di posizione assunta da Unione Industriali Torino, dal Politecnico di Torino, dal Dipartimento di Giurisprudenza e dalla Scuola di Medicina dell’Università di Torino e dal Polo del ‘900.
I punti del decalogo verranno approfonditi nel corso di una serie di quattro incontri tematici aperti al pubblico finalizzati ad esporli e discuterli con cittadini e stakeholder. In particolare, i primi tre punti del decalogo saranno affrontati nell’incontro organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino, dei secondi tre si parlerà alla Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Torino, il settimo e il decimo verranno affrontati all’Unione Industriali Torino e l’ottavo e il nono al Politecnico di Torino.
Si inizia martedì 14 novembre 2023 alle ore 15, nel Salone d’Onore del Castello del Valentino (viale Mattioli, 39) con l’incontro “Cos’è il parco? Modelli, funzionamento, procedure, tempi” a cui interverranno:
- Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino:
Saluti e moderazione interventi
- Antonio Scarmozzino, direttore sanitario Presidio Molinette – Città della Salute:
Perché alla sanità regionale serve il Parco e non un ospedale
- Giovanni Durbiano, architetto e docente Politecnico di Torino:
Progettare il Parco
- Giuseppe Russo, direttore Centro Einaudi:
Il Parco e la programmazione
- Alessandro Frigeni, direttore Ufficio tecnico dell’ospedale di Bergamo:
Il Parco si può fare: l’esempio dell’ospedale di Bergamo
- Stefania Ravazzi, Università degli studi di Torino e Istituto Gramsci Piemontese:
2003-2023: lo sguardo dei presidenti di Regione
- Marco Corsini, commissario straordinario PSRI:
A che punto siamo con il Parco
I successivi appuntamenti saranno:
Febbraio 2024
“Diritto alla salute e prestazioni sanitarie integrate” presso Campus Einaudi, Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino
Marzo 2024
“Salute, Parco e sviluppo” presso Unione Industriali Torino
Aprile 2024
“Il Parco: ricerca, assistenza e didattica” presso Scuola di Medicina Università degli Studi di Torino
DECALOGO:
1 – È AL SERVIZIO DI TUTTI
… per offrire prestazioni evolute, più efficaci e più sicure, salvaguardando e ampliando il diritto fondamentale alla salute
2 – OFFRE NUOVI SPAZI E OPPORTUNITA’ DI CURA
… sostituendo gli ospedali obsoleti con una struttura al passo con i tempi, adatta ad affrontare le sfide della medicina di domani senza ridurre la disponibilità di cure. Perché per fare un buon ospedale – ed erogare le migliori cure – non sono sufficienti operatori sanitari bravi e motivati
3 – FA BENE A TUTTA LA SANITÀ PIEMONTESE
… permettendo un’organizzazione sanitaria integrata al servizio dei bisogni di cura del territorio piemontese, perché le malattie non si curano solo in ospedale, ma senza una struttura di riferimento per le patologie acute e complesse tutta la rete sanitaria ne soffre, costringendo i pazienti a cercare altrove una risposta
4 – È DI RIFERIMENTO PER MOLTE MALATTIE
… perché concentra in un unico polo, inserito nella rete ospedaliera regionale e nazionale, saperi e tecnologie all’avanguardia ed evita la fuga dei professionisti migliori, contribuendo a contenere la crescente mancanza di vocazione per il lavoro del personale sanitario
5 – FAVORISCE IL PROGRESSO DELLA MEDICINA
… perché la medicina moderna è ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, possibili solo in un contesto adeguato, dove questi elementi siano strettamente connessi tra loro e con l’Università e le imprese impegnate nella ricerca
6 – MIGLIORA LA FORMAZIONE DELLE PROSSIME GENERAZIONI DEL PERSONALE SANITARIO
… che non più essere addestrato in strutture e con tecnologie obsolete, espressione ormai di epoche in cui la medicina era completamente diversa
7 – È UN VOLANO PER IL PROGRESSO DELLA CITTÀ E DELLA REGIONE
… in grado di attrarre studenti, servizi, competenze, investimenti e lavoro, un nuovo polo di sviluppo urbano e regionale
8 – FA BENE ALLA SALUTE DI TUTTI
… perché un ospedale architettonicamente e tecnologicamente obsoleto complica l’attività degli operatori e ha un impatto ambientale ed economico non più sostenibile; un luogo di cura migliore si traduce in migliori cure e migliore salute per tutta la collettività
9 – È UN PROGETTO MATURO
… da oltre vent’anni si ragiona sul nuovo Parco della Salute; ora che abbiamo identificato il luogo dove edificarlo, come dovrebbe svilupparsi e trovato anche le risorse, non resta che realizzarlo
10 – LO REALIZZIAMO SE TUTTI LO VOGLIAMO
… senza la consapevolezza dei cittadini, l’impegno degli operatori sanitari e la volontà dell’Amministrazione pubblica, il Parco della Salute non potrà realizzarsi nei tempi auspicati