Torino – Un camper, un calcio balilla, un ping pong, the caldo e qualche pasticcino. Tutto intorno c’è la movida con il mosaico di pub e ristoranti che in particolare nel week-end caratterizzano il quartiere di San Salvario. Sono gli ingredienti dei «Salotti del Venerdì sera» che la parrocchia Ss. Pietro e Paolo e l’oratorio salesiano San Luigi propongono venerdì 29 settembre, 6 e 13 ottobre 2017 alle 23 in largo Saluzzo davanti alla chiesa parrocchiale.
Ogni sera interverrà un testimone che proporrà esperienze significative dal punto di vista professionale, umano ed educativo. Si lascerà poi spazio al confronto e al dialogo con i giovani «della notte» che vogliono partecipare al salotto. Si tratta dell’«oratorio sulla strada», nella piazza, calato nel cuore della movida laddove i ragazzi si ritrovano per il divertimento.
«Occasione», spiega don Mauro Mergola, parroco di Ss. Pietro e Paolo e direttore dell’oratorio San Luigi, «per mostrare ai ragazzi testimonianze positive di chi opera nel tessuto sociale della nostra realtà torinese. Un modo per suscitare interesse e sollecitare le tante domande che i giovani portano dentro di sé e soprattutto aiutarli a vincere lo scoraggiamento e la delusione». «Le cose si possono cambiare, la nostra vita, il nostro mondo, il nostro quartiere! È questo il messaggio che vogliamo lanciare», evidenzia il sacerdote salesiano.
Apriranno il ciclo di incontri, venerdì 29 settembre 2017, i volontari dell’associazione «Agenzia per lo sviluppo di San Salvario» che opera presso la Casa del quartiere. In particolare verrà illustrato il progetto «Celo/Celo», un sistema di reperimento e distribuzione di beni e servizi di prima necessità, basato su una rete locale di enti no profit attraverso una piattaforma informatica che rende possibile l’incrocio della domanda/ offerta a beneficio di persone e famiglie svantaggiate. È uno degli esempi del «sistema San Salvario», quartiere particolarmente virtuoso per la capacità di «fare rete» tra le diverse agenzie educative e associazioni che si fanno carico dell’emergenza sociale del territorio.
Il 6 ottobre don Mergola porterà la propria personale testimonianza di presenza fra i giovani nella movida. L’iniziativa, infatti, si collega con la «Movida spirituale» che l’oratorio salesiano porta avanti da quattro anni a San Salvario.
Ogni sabato sera, infatti, fino alle due, a volte le tre di notte, don Mergola e gli educatori tengono aperta la chiesa. Chi lo desidera può entrare, scrivere un pensiero, una richiesta, un sogno e appenderlo in bacheca; si può pregare insieme ai propri amici, al proprio ragazzo/a, fare due tiri a calcio balilla sul sagrato, prendere un bicchiere di the caldo e chiacchierare, scherzare con il sacerdote e i giovani dell’oratorio.
«La movida ci interpella», osserva il parroco, «i giovani della notte richiamano il mondo degli adulti, la comunità civile ed ecclesiale. Lo sballo è spesso sintomo di un disagio interiore, una voce da ascoltare». Anche l’Arcivescovo mons. Nosiglia, in più d’una occasione, incontrò i giovani nel contesto della «movida spirituale» di San Salvario e partecipò alle precedenti edizioni dei «Salotti del Venerdì».
Chiude il ciclo la testimonianza di don Domenico Ricca, salesiano, cappellano del carcere minorile torinese Ferrante Aporti, intervistato da Marina Lomunno nel libro «Il cortile dietro le sbarre. Il mio oratorio al Ferrante Aporti» (editrice Elledici), che porterà la propria esperienza accanto ai ragazzi detenuti.
Agli incontri è stata invitata anche il sindaco di Torino Chiara Appendino.
Per informazioni: tel. 011.19839492.
Stefano DI LULLO
(testo tratto da «La Voce E il Tempo» del 24 settembre 2017)