Nell’ambito del ciclo di incontri «Sarà meglio quando…?» martedì 12 marzo 2024, ore 21, a Villa Lascaris (via Lascaris 4) a Pianezza, si tiene il dibattito «… Raccoglieremo bistecche?».
Sarà Barbara Loera, professoressa di Psicometria e docente di Psicologia del Consumatore presso l’Università degli studi di Torino, insieme a don Gian Luca Carrega, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura, e Alberto Riccadonna, direttore de «La Voce e il Tempo», a raccontare percezioni, paure ed entusiasmi di chi, da consumatore, si approccia all’idea di un nuovo modo di fare e pensare il cibo.
Carne sintetica. Anzi, no. Carne coltivata. Insomma, tessuti cresciuti in bioreattori per produrre burger che non hanno mai visto una mucca. Cibi fermentati, snack salati e dolci con farina di insetti, affettati e bistecche vegetali. È forse arrivato il tempo delle ALT (Alternative Proteins) e dei Novel Food?
Da sempre il mondo del cibo cambia, si evolve, raccoglie le sfide delle nuove tecniche e tecnologie. Per esempio, la maggior parte delle razze bovine che oggi conosciamo hanno avuto origine da ibridazioni, anche e soprattutto umane, per far produrre al bestiame più carne o più latte. La vacca di razza piemontese è probabilmente nata, in tempi remoti, da incroci tra mucche autoctone e zebù.
E, ancora: le carote sono diventate arancioni (in origine erano gialle, viola, rosse o quasi nere) tra il XV e il XVI secolo, quando i coltivatori olandesi decisero a tavolino di cambiare colore all’ortaggio per rendere omaggio a Guglielmo d’Orange, capostipite dell’attuale dinastia regnante nei Paesi Bassi.
La sfida per nutrire il mondo e gli oltre otto miliardi di persone che lo abitano e, allo stesso tempo, mantenere in equilibrio un pianeta sempre più depauperato e fragile oggi passa dai laboratori. I dibattiti sulla carne coltivata e le farine di insetti sono argomento di discussioni parlamentari e titoli sui giornali.
Ma i consumatori cosa ne pensano? Qual è l’opinione di chi, un giorno, si troverà a scegliere tra un petto di pollo proveniente da un allevamento intensivo o uno uscito da un bioreattore, sugli scaffali del supermercato o dal macellaio di fiducia?
L’ingresso agli incontri di Sarà meglio quando… è libero, previa prenotazione via mail all’indirizzo eventi@villalascaris.it. L’incontro del 12 marzo è l’ultimo del ciclo 2024.
Per sostenere le attività culturali di Villa Lascaris, è gradito un contributo volontario.