Tre proposte per un’estate ai confini: i missionari scalabriniani lanciano campi di servizio e formazione sulle migrazioni a Trieste, Ventimiglia e Roma. «Quest’estate toccheremo con mano le realtà dei confini geografi ci ed esistenziali dell’Italia: Ventimiglia, Trieste, Roma, Latina», introduce padre Jonas Donassollo, responsabile della Pastorale giovanile scalabriniana, «con il servizio e la condivisione saremo di supporto alle persone in movimento, conosceremo dei testimoni, vivremo dei momenti di riflessione e di scambio per coltivare spazi di gratuità e di corresponsabilità».
Le proposte sono pensate per giovani dai 18 ai 30 anni, grazie al lavoro di un’equipe di religiosi e volontari da varie zone d’Italia attraverso il supporto dell’Ascs, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo sviluppo, il braccio operativo della congregazione in Europa. «Se il centro dei campi estivi sarà il confi ne, due di essi saranno proprio ai due confini diametralmente opposti del nostro Paese: Trieste e Ventimiglia», sottolinea Davide Pignata, studente chierese che fa parte della squadra di organizzatori del campo «Attraverso Trieste» che si terrà dal 14 al 18 luglio 2021 nel capoluogo friulano, «vivremo Trieste come città di confi ne attraverso molti incontri con associazioni e volontari. Saremo al capolinea della rotta balcanica, percorsa dai migranti in cammino verso l’Italia dal Medio Oriente, ma anche sul confine tra mare e terra, con incontri sulla realtà del porto e dei marittimi».
A qualche centinaio di chilometri in linea retta c’è invece Ventimiglia, di nuovo una città di confine, un luogo chiave per chi, migrante di passaggio in Italia, vuole raggiungere clandestinamente la Francia: è un confine dove emergono tutta la complessità e la contraddittorietà della gestione europea dei flussi migratori. «La città ligure di confine sarà luogo della seconda parte della proposta ‘Attraverso Ventimiglia’ dal 26 agosto al 1 settembre», osserva Irene Segone, studentessa internazionale con radici trentine, tra gli organizzatori del campo, «a Ventimiglia vivremo un’esperienza intensa di servizio con la Caritas diocesana e di conoscenza delle storie e delle difficoltà di quel confine». Sulla riviera ligure l’esperienza sulla realtà migratoria si intreccerà poi con il festival «Scambi», una grande rassegna di laboratori e attività pensata da giovani per giovani in ambito sociale: i partecipanti al campo vivranno il festival per i primi tre giorni dell’esperienza.
Se Trieste è la porta d’ingresso e Ventimiglia è la porta d’uscita, Roma potrebbe essere la casa stessa: è dedicato al servizio e alla conoscenza delle realtà interculturali il terzo campo proposto dalla congregazione per quest’estate, dal 25 luglio al 1 agosto. Lo presenta Giuditta Galimberti, studentessa del bergamasco, tra gli organizzatori: «Il titolo è ‘Mixitè’, mescolanza. Le attività verranno svolte al fi anco dei migranti, supportando varie associazioni che operano sul territorio affinché ogni persona possa sentirsi accolta, rispettata e capace di spendere le sue potenzialità per il bene comune». Oltre a Roma, nella settimana una giornata sarà trascorsa a Latina, a contatto con la realtà silenziosa della comunità indiana sikh impiegata nel settore ortofrutticolo e spesso vittima di sfruttamento.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.ascs.it/proposte-estive-2021, mail info@ascs.it.
Simone GARBERO
(da «La Voce E il Tempo» del 4 luglio 2021)