Spettacolo teatrale ispirato alla pioniera della professione infermieristica e al valore della cura

giovedì 9 Dicembre

In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 e del bicentenario della nascita di Florence Nightingale va in scena a Torino, in tre diverse sedi e date, lo spettacolo teatrale «L’arte bella. Florence Nightingale e la sfida dell’assistenza infermieristica», un progetto di narrazione tra passato e presente da un’idea di Valerio Dimonte e Alessandra Rossi Ghiglione con Antonella Enrietto e Teresa Siena, regia e drammaturgia di Alessandra Rossi Ghiglione.

 

Date e sedi degli spettacoli:

  • Martedì 23 novembre 2021 alle ore 17,30 – Grande Teatro Valdocco di via Sassari 28, Torino (su invito)
  • Giovedì 9 dicembre alle ore 21 – San Pietro in Vincoli, via San Pietro in Vincoli 28, Torino (aperto al pubblico su prenotazione)
  • Domenica 12 dicembre alle ore 18 – Teatro Giacosa, piazza Teatro 1, Ivrea (aperto al pubblico)

 

Ideato da Valerio Dimonte e Alessandra Rossi Ghiglione | Lo spettacolo L’Arte Bella è prodotto nell’ambito del progetto Caring 2020, sostenuto dal Rettorato dell’Università degli Studi di Torino e realizzato in collaborazione con SCT-Social Community Theatre Centre, CCW-Cultural Welfare Center, i corsi di Laurea in Infermieristica di Asti, Ivrea, Orbassano, Torino, i comuni di Cuneo e Ivrea, il consorzio Astiss

 

La storia della nascita della professione infermieristica diventa arte teatrale. Lo spettacolo “L’Arte Bella” sarà presentato al pubblico di Torino e Ivrea in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2021/2022 e del bicentenario della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna, per riflettere sul valore della cura e del benessere dei curanti a quasi due anni dalla pandemia, con protagoniste un’attrice e una vera infermiera.

 

Ideato da Valerio Dimonte, professore di Scienze Infermieristiche dell’Università di Torino, e dalla regista Alessandra Rossi Ghiglione, direttrice di SCT Centre, lo spettacolo porta in scena una narrazione teatrale che prende spunto dalla drammatica esperienza del Covid coinvolgendo idealmente una figura di grande ispirazione per la professione infermieristica, Florence Nightingale, in dialogo con un’infermiera dei nostri giorni. La pioniera inglese nell’Ottocento dettò le prime regole in corsia trasformando l’assistenza ai malati in vera e propria professione ed è ancora oggi considerata “pietra miliare” per coloro che decidono di intraprendere questo percorso formativo. «L’assistenza è un’arte e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano, il tempio dello spirito di Dio. È una delle belle arti. Anzi, la più bella delle arti belle», era solita dire la Nightingale. Un principio che continua ad ispirare le nuove generazioni di infermieri e che il testo teatrale restituisce nella sua narrazione.

 

Sul palco mito e realtà si incontrano in una scelta registica insolita. Florence è un personaggio interpretato da un’attrice professionista, Antonella Enrietto, mentre Teresa Siena interpreta sé stessa, perché nella vita è realmente una infermiera e al pubblico offre una narrazione esperienziale dell’emergenza sanitaria, vissuta tra le corsie di un reparto ospedaliero torinese. «La narrazione teatrale si rivolge a un mito fondatore per interrogarlo e sfidarlo. Il teatro ritrova la sua necessità di luogo di catarsi collettiva, come nell’antica Grecia, e di rito civile. La finzione teatrale ci consente collettivamente di ritrovarci insieme curanti e cittadini ed elaborare le emozioni e i sentimenti vissuti in questo biennio pandemico e rifondare così le condizioni del nostro esser società civile poiché vediamo e condividiamo i valori sui quali vogliamo essere società futura e società della cura», spiega la regista Alessandra Rossi Ghiglione.

 

Due storie di vita in scena, due generazioni distanti, due luoghi temporali che dialogano. Passato e presente si rincorrono per narrare della cura e della sua sapienza, per dare voce al ruolo di chi ogni giorno si impegna professionalmente e umanamente per prendersi cura della salute di tutti. «Lo spettacolo fa emergere i principi fondamentali promossi da Florence: la considerazione della persona umana, la vicinanza ai malati, l’accudimento, ma non come spirito caritatevole bensì come elementi che accompagnano la formazione e strutturano la competenza – spiega il professor Valerio Dimonte – Sono valori ancora attuali che la pandemia non solo ha rivalutato all’interno della professione ma ha reso evidenti all’esterno».

 

Prodotto nell’ambito del progetto Caring 2020 – Florence Nightingale e la sfida dell’assistenza infermieristica, lo spettacolo “L’Arte Bella”, che è rivolto agli studenti piemontesi di Infermieristica e ai cittadini ed è già stato presentato al Teatro alfieri di Asti, al Toselli di Cuneo e al Giacosa di Ivrea, in collaborazione con i corsi di Laurea in Infermieristica locali, è sostenuto dal Rettorato dell’Università degli Studi di Torino e realizzato in collaborazione con SCT-Social Community Theatre Centre, CCW-Cultural Welfare Center e i corsi di Laurea in Infermieristica di Asti, Ivrea, Orbassano, Torino, i Comuni di Cuneo, Ivrea e il consorzio Astiss.

 

“Con il progetto Caring2020 – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – si pone un focus sui professionisti che lavorano nel mondo della sanità. Dopo l’enorme sforzo che hanno prodotto per far fronte alla pandemia, è ora fondamentale prendersi cura proprio di chi era in prima linea nella lotta contro il Covid 19. Le professioni sanitarie svolgono un ruolo cruciale nella società, non solo nei periodi emergenziali. Occuparsi del loro benessere, oltre che della loro formazione, è un obiettivo concreto, che può generare importanti benefici non solo per i diretti interessati, ma anche dell’intera collettività”.

 

Dopo quasi due anni dalla pandemia il progetto Caring 2020 – Florence Nightingale si è proposto di portare l’attenzione sul ruolo dell’arte e della cultura sia nella formazione dei futuri professionisti sia nel supporto al benessere dei professionisti, oltre a stimolare un’esperienza trasformativa e civica nei cittadini. SCT-Social Community Theatre e CCW-Cultural Welfare Center hanno voluto sostenere il progetto nel suo insieme perché portatore di un’idea di teatro necessario alla crescita culturale e sociale della comunità. «Forse il periodo vissuto ha dato a tutti la consapevolezza di quanto la dimensione culturale e creativa possa rappresentare un nutrimento per la nostra vita e le nostre comunità. E il mondo della cultura mostra di saper valorizzare il capitale umano, creare valori e importanti esperienze di condivisione», sottolinea Catterina Seia, presidente di CCW.

 

Con lo spettacolo “L’Arte Bella”, rivolto ai giovani studenti dei corsi di Laurea in Infermieristica del Piemonte, professionisti, operatori sanitari e ora anche ai cittadini delle comunità locali, circuitando in vari spazi e teatri coinvolgerà oltre 1.600 studenti di tutta la regione. Fin dai primi anni duemila l’Università di Torino si è mostrata sensibile al tema della formazione dei curanti e alla relazione di cura attraverso le arti performative (teatro, danza, etc.). Il Piemonte è all’avanguardia sui temi del rapporto Cultura e Salute nei luoghi della cura così come sui territori e nei luoghi della cultura. La collaborazione tra dipartimenti sanitari e umanistici nell’Università di Torino ha una storia di lungo corso, con la stretta collaborazione tra il professor Valerio Dimonte e il professor Alessandro Pontremoli e Alessandra Rossi Ghiglione in un percorso di “ricercazione” iniziato nel 2006 sugli impatti delle performing arts (teatro e danza) sulle competenze e sul benessere di studenti e professionisti.

 

INFORMAZIONI

La data del 23 novembre alle 17,30 al Grande Teatro Valdocco a Torino è esclusivamente su invito e riservata a studenti della Laurea in Scienze Infermieristiche, docenti, tutor, professionisti sanitari e istituzioni, mentre la replica in programma domenica 9 dicembre alle ore 21 a San Pietro in Vincoli al civico 28 è aperta al pubblico su prenotazione. “L’Arte Bella” sarà, inoltre, in replica tout public domenica 12 dicembre alle ore 18 (con accesso dalle ore 17 per verifica Green Pass) al Teatro Giacosa di Ivrea in piazza Teatro 1, organizzato da Fondazione di Comunità del Canavese.

 

BIGLIETTI PER REPLICHE APERTE AL PUBBLICO: per la replica del 9 dicembre a Torino a San Pietro in Vincoli alle ore 21 ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria tramite il link https://bit.ly/ArteBella_9dic, mentre per la replica del 12 dicembre al Teatro Giacosa di Ivrea alle ore 18 l’ingresso è a pagamento: 15 euro + 2 euro in prevendita su www.ilcontato.it oppure presso Il Contato del Canavese, piazza Nazionale 12 (0125/641161) o La Galleria del Libro, via Palestro 70 (0125/641212).

09/12/2021 00:00
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