Anche la diocesi di Torino propone un momento di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. L’incontro, promosso dall’Ufficio Missionario, ha come titolo «Voce del Verbo» e si tiene il 24 marzo 2022 alle 20.45 presso la chiesa del Beato Giuseppe Allamano, in corso Ferrucci 18 a Torino.
Ogni anno in Quaresima siamo invitati a una celebrazione che è preludio al Venerdì Santo e alla Pasqua. È la «Giornata dei missionari martiri» proposta dal 1991 per il 24 marzo da «Missio Giovani», erede del Movimento giovanile missionario (Mgm). La data non è casuale: il 24 marzo 1980 mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San Salvador, veniva assassinato dai paramilitari al soldo del regime. La ragione del martirio del «santo de America» è la vicinanza agli ultimi, schiacciati da un sistema che si regge su soprusi e ingiustizie a danno popolo contadino e operaio. Durante la Messa, dopo aver denunciato l’impiego di bambini nella mappatura dei campi minati, mentre elevava l’ostia della consacrazione, un colpo di fucile lo raggiunse alla vena giugulare. Il giorno prima aveva detto ai torturatori del suo popolo: «Vi supplico, vi prego, vi ordino in nome di Dio: cessi la repressione». Il sicario zittì la voce di chi era portavoce dei senza voce. La trentesima edizione della «Giornata» con lo slogan «Voce del Verbo» sottolinea l’aspetto della voce per diverse ragioni: «Oltre all’evidente attenzione ai popoli che subiscono martirio, dei quali il missionario è chiamato a farsi portavoce e amplificatore, c’è anche una dimensione legata al silenzio nella morte che vorremmo scardinare. Pensiamo ai conflitti armati, alle persecuzioni, alla criminalità, al terrorismo, fenomeni che strisciano nel silenzio, per sfociare nelle bombe e nelle grida di chi le subisce. Un rumore assordante che sovrasta la voce fi oca e intimorita di chi è oppresso».
Secondo l’agenzia «Fides» nel 2021 sono stati uccisi nel mondo 22 missionari: 13 sacerdoti, 1 religioso, 2 religiose e 6 laici. Il numero più elevato in Africa: 11 missionari (7 sacerdoti, 2 religiose, 2 laici); poi le Americhe con 7 missionari (4 sacerdoti, 1 religioso, 2 laici); quindi l’Asia con 3 missionari (1 sacerdote, 2 laici) e l’Europa con un prete ucciso. Dal 2000 al 2020 sono stati uccisi nel mondo 536 missionari. L’elenco di «Fides» riguarda non solo i «missionari ad gentes» ma registra i cattolici impegnati nell’attività pastorale, morti in modo violento. I missionari uccisi non erano impegnati in opere eclatanti ma stavano dando testimonianza della fede in ambienti di violenza e disuguaglianza sociale, dove la sopraffazione è la regola, senza alcun rispetto della vita umana.