Il Banco Farmaceutico organizza la XXIII Giornata di raccolta del Farmaco: da martedì 7 a lunedì 13 febbraio 2023 è possibile donare uno o più presidi sanitari nelle 287 farmacie aderenti a Torino e provincia, 30 in più rispetto alle 258 del 2022. La mappa delle farmacie sul sito istituzionale www.bancofarmaceuticotorino.org.
Come funziona la GRF? Gli enti assistenziali accreditati (61 a Torino e provincia, 5 in più rispetto al 2022) comunicano al Banco Farmaceutico le proprie necessità, nella tipologia e nel quantitativo stimato per un anno di attività: la richiesta per il 2023 supera i 105.000 farmaci e dispositivi sanitari. Queste le priorità: integratori, antipiretici e antinfiammatori, preparati per tosse e malattie da raffreddamento.
Questi farmaci vengono poi consegnati alle persone in condizione di povertà sanitaria assistite dagli enti: sono 29.670, in linea con i 28.863 del 2022. Numero degli assistiti e farmaci richiesti sono tornati ai dati precedenti alla pandemia.
Le richieste sono tutte soddisfatte? Purtroppo, no. La copertura del fabbisogno tramite le donazioni della GRF a Torino è solo del 30,5%, un dato più basso rispetto al Piemonte (38,1%) e all’Italia (47%). Per questo c’è bisogno del contributo di tutti!
Chi sono le persone in condizione di povertà sanitaria? Delle 29.000 persone che almeno una volta durante l’anno si sono rivolte agli enti con una richiesta di farmaci oltre 20.000 sono cittadini stranieri. Sono persone “multiproblematiche”, come rileva la Caritas Diocesana: la povertà sanitaria si accompagna alla povertà alimentare, alla difficoltà abitativa e alla mancanza di lavoro.
I dati preliminari del 10° rapporto “Donare per curare su povertà sanitaria e donazione farmaci” dell’OPSan (su dati 2022) rivela, come prevedibile, che l’innalzamento generalizzato del costo della vita pesa in particolare sulla diffusione della povertà assoluta, che colpisce chi già vive in condizione economiche minimali. Nell’arco degli ultimi 8 anni le famiglie povere hanno sostenuto una spesa sanitaria mensile pro capite compresa tra i 9 e gli 11 euro, destinando oltre il 60% all’acquisto dei farmaci, spendendo comunque un sesto delle famiglie non povere.