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TRIBUNALE ECCLESIASTICO DEL PIEMONTE, DODICI MESI PER LE SENTENZE DI NULLITA’ MATRIMONIALE

COMUNICATO STAMPA n°2 del 15 MARZO 2025

 

Le cause di nullità matrimoniale presso il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano del Piemonte non sono care, né lunghe. Il 62% avviene senza costi di avvocati: le parti godono del patrocinio gratuito e si limitano a pagare 525 euro di spese processuali per l’intero procedimento.
Non si tratta di cause lunghe: “si arriva a sentenza – spiega il vicario giudiziale don Ettore Signorile, che presiede il Tribunale – con una tempistica che nella maggior parte dei casi si attesta sotto i 12 mesi, con l’annotazione del provvedimento nel registro di matrimonio e battesimo delle parrocchie quasi sempre entro 14 mesi”.
Tutti i dati relativi all’attività del Tribunale nel 2024 sono contenuti nella Relazione presentata da don Signorile sabato 15 marzo inaugurando presso il Seminario Metropolitano di Torino l’Anno Giudiziario del Tribunale Ecclesiastico, prolusione di apertura pronunciata dall’Arcivescovo di Torino card. Roberto Repole.
Continua da due decenni il calo dei matrimoni celebrati in chiesa con rito cattolico (nella Diocesi di Torino sono passati da oltre 5.000 nel 2002 a 1.500 nel 2023); si registra una ripresa solo rispetto al periodo della pandemia da Covid (500 matrimoni nel 2020).
Alla flessione dei matrimoni religiosi corrisponde un calo delle istanze di nullità matrimoniale, che nel 2024 risultano lievemente aumentate rispetto all’anno precedente, ma rispetto al 2015 sono passate da 160 a 60 l’anno. La quasi totalità delle cause si conclude con la dichiarazione di nullità del matrimonio. Secondo don Signorile la tendenza al calo delle istanze di nullità “è segno di una minore sensibilità alla dimensione religiosa del matrimonio che si vuole rendere nullo (a tante persone basta il divorzio civile), esprime una scarsa consapevolezza del senso del sacramento matrimoniale, ma anche una scarsa conoscenza della facilità di accesso al Tribunale Ecclesiastico”. Esiste una pubblicazione informativa sul procedimento giudiziario, a disposizione delle parrocchie e di tutti gli interessati.

QUI GLI ALLEGATI SOTTO FORMA DI LINK:
–  Relazione di don Ettore Signorile, vicario giudiziale, sul 2024
–  Statistiche sull’attività del Tribunale nel 2024

INFORMAZIONI:
– Don Ettore Signorile, 335.5236023

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SINDONE E GIUBILEO A TORINO

COMUNICATO STAMPA n°1 del 15 MARZO 2025

 

La «Tenda della Sindone» nel cuore di Torino dal 28 aprile al 5 maggio: indispensabile prenotarsi – Le celebrazioni nell’anno del Giubileo e il raduno dei giovani – Gli enti territoriali e le imprese piemontesi partner dell’iniziativa.

Che cos’è «Avvolti»?

È una tenda, nel cuore di Torino; è un tavolo che si illumina, e una galleria di immagini; ancora, è un luogo per incontrarsi. «Avvolti» è l’iniziativa che la Chiesa di Torino propone, nei giorni della festa della Sindone, ai torinesi e piemontesi, e a quanti si troveranno in città, dal 28 aprile al 5 maggio.
Non essendo in programma nel 2025 nessuna ostensione pubblica della Sindone il Custode ha deciso l’iniziativa di «Avvolti» per offrire, nel contesto dell’Anno giubilare, un’occasione di riflessione e conoscenza della Sindone: icona della Passione del Signore ma anche patrimonio culturale di Torino e del Piemonte.

Il card. Repole

Il cardinale Roberto Repole ha presentato «Avvolti» – che non è una ostensione della Sindone – stamattina nell’Aula Magna del Polo Teologico Torinese, in collegamento anche con la Sala Stampa della Santa Sede.
«In questo anno giubilare – ha detto fra l’altro – abbiamo cercato un approccio nuovo al Telo sindonico, puntando sulle nuove tecnologie digitali. Il volto e il corpo impressi nel Telo sindonico sono quelli di uno sconfitto dalla storia. Come sconfitti sono, anche oggi, tanti donne e uomini che vivono nella guerra, che sono malati, disoccupati, anziani che si sentono soli e abbandonati. E in ogni caso, che lo vogliamo o no, siamo tutti sconfitti dalla morte. Nell’anno giubilare dedicato alla speranza partiamo proprio da queste situazioni, che sembrano non dare speranza.
Ma proprio quel Telo è un invito a vivere la vita con speranza, perché direi che è anche il calco della Resurrezione, di qualcuno che non è più nella morte – il sepolcro è vuoto. Nell’orizzonte dell’eternità, le sconfitte della storia non sono l’ultima parola. Spesso rischiamo di confondere la speranza con l’illusione e l’ottimismo; la speranza invece interviene proprio laddove tu fai l’esperienza dell’abbandono e della drammaticità della vita, ma soprattutto della morte, ma nonostante questo continui ad avere fiducia. Nella tradizione cristiana la speranza è Dio e ciò che può costituire speranza è che guardiamo con occhio nuovo il volto sindonico: è anche il calco della Resurrezione, che dice che Dio può intervenire».

 

La Tenda

Nella Tenda della Sindone in piazza Castello i visitatori potranno compiere un’esperienza digitale innovativa: «conoscere» il Telo da vicino, come non è mai stato possibile fino ad ora. Un tavolo delle stesse dimensioni della Sindone riproduce l’immagine virtuale del Telo, e offrirà la possibilità di esplorare e «toccare con mano» i dettagli dell’immagine.
Un’esperienza «globale»
Il tavolo interattivo e il programma di lettura virtuale ravvicinata della Sindone non durano solo otto giorni: dopo la chiusura della Tenda sarà possibile effettuare un’esperienza di lettura interattiva collegandosi da smartphone, tablet e pc, in ogni parte del mondo. Sono anche attivi i social su Instagram e Facebook (@avvolti), oltre ai contenuti esclusivi che si trovano sul sito www.avvolti.org, dove è possibile prenotare la propria visita.
Il programma di lettura è stato realizzato da Reply, società specializzata in consulenza digital e tecnologica, nata a Torino e oggi presente in tutto il mondo. La realizzazione della Tenda e delle opere connesse ha coinvolto diverse imprese specializzate italiane, coordinate dalla torinese Eventum.

La mostra «Volti nel Volto»

Nella Tenda i visitatori troveranno anche la mostra «Volti Il volto dei Volti», a cura della Fondazione Carlo Acutis (www.fondazionecarloacutis.org/progetto/volti-nel-volto).

Gli incontri

Ci sarà anche uno spazio dedicato per incontri, conferenze, dibattiti. In particolare è in calendario un incontro sulla figura di mons. Giuseppe Ghiberti, il biblista che ha guidato la preparazione delle ostensioni dal 1998 al 2010 ed è stato il primo consulente degli Arcivescovi Custodi.
Altri incontri verranno dedicati ad alcuni dei «santi» legati alla Sindone o presenti nell’attualità della Chiesa torinese in questi mesi. In particolare: Carlo Acutis (28 aprile), Giuseppe Allamano (30 aprile), Pier Giorgio Frassati (2 maggio). Un incontro illustrerà la figura del beato Sebastiano Valfrè, che fu tra i protagonisti dell’Assedio di Torino del 1706, e che ebbe una venerazione particolare per la Sindone.
Il programma completo si trova sui siti www.avvolti.org e www.sindone.org (il sito ufficiale della Sindone).

Messa per la Sindone

Domenica 4 maggio alle 10.30 il Custode pontificio della Sindone card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, presiede la celebrazione eucaristica in Cattedrale, nel giorno della festa liturgica della Sindone. La celebrazione sarà trasmessa in diretta social dal sito ufficiale www.sindone.org e dal sito della diocesi www.diocesi.torino.it.

Giovani e Giubileo

Sabato 3 maggio i giovani delle diocesi di Torino e Susa si ritroveranno alla Tenda per poi andare a conoscere da vicino i luoghi della santità torinese. Divisi in gruppi, faranno tappa al Cottolengo e al Sermig; e anche a Maria Ausiliatrice e a Palazzo Barolo, nella chiesa di Santa Maria di Piazza e in altri luoghi, per conoscere meglio le realtà e la storia dei «santi sociali». I giovani che hanno partecipato agli incontri con l’arcivescovo passeranno anche in Duomo per un momento di meditazione di fronte alla Sindone.

Chi sostiene «Avvolti»

La Tenda e le iniziative collegate sono promosse dalla diocesi di Torino e hanno ottenuto contributi di Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di commercio di Torino e Fondazione Carlo Acutis.
L’iniziativa, che promuove l’integrazione e la partecipazione attiva delle persone con disabilità, ha anche chiesto il patrocinio del Ministero per la Disabilità. Nella Tenda infatti sarà presente il «plastico» del Telo, realizzato con materiali speciali, che consente alle persone ipovedenti di esplorare tatticamente la figura e le caratteristiche dello stesso, offrendo un’esperienza sensoriale che aiuta a comprendere meglio i dettagli e la posizione del corpo. Il «plastico» è visitabile durante tutto l’anno presso il Museo della Sindone in via San Domenico 28 a Torino (www.sindone.it). Inoltre, il sito, che si presenza come esperienza digitale, è attento ad accessibilità e inclusione, ad iniziare dal font, Atkinson Hyperlegible, sviluppato dal Braille Institute per migliorare la leggibilità, specialmente per persone con disabilità visive o ipovisione.
Reply, realizzatrice dei prodotti digitali, ha anche voluto essere partner dell’iniziativa della diocesi, per contribuire a valorizzare il patrimonio culturale e spirituale del territorio piemontese (www.reply.com/it).
«Officina della comunicazione», impresa digitale specializzata nella documentazione del mondo audiovisivo cattolico, ha realizzato la serie di filmati sulla Sindone che si trovano nella sezione video di www.avvolti.org. È possibile visitare il suo sito a questo indirizzo: www.officinadellacomunicazione.com/wp.
Media partner è anche la società di comunicazione «Eventum», che cura l’organizzazione e la promozione di «Avvolti».

La Tenda sarà aperta in piazza Castello dal 28 aprile al 5 maggio, dalle 9 alle 20; la visita è libera e gratuita, ma è indispensabile prenotarsi sul sito di Avvolti
www.avvolti.org

Guarda il video di benvenuto su www.avvolti.org del cardinale Roberto Repole, Custode della Sindone: https://youtu.be/y73nwme0Ofs?feature=shared

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SPOSTATA A SABATO 15 MARZO (ORE 12.15) LA CONFERENZA STAMPA SULLE INIZIATIVE PER LA FESTA LITURGICA DELLA SINDONE

Comunicato del 13 marzo 2025

Cara/o collega,

vi informiamo che è spostata a
sabato 15 marzo,
alle ore 12.15,
la conferenza stampa
dell’Arcivescovo di Torino e Custode della Sindone, cardinale  Roberto Repole,
per la presentazione delle iniziative organizzate per la Festa liturgica della Sindone e nell’ambito del Giubileo della Speranza,
eventi che si terranno a Torino dal 28 aprile al 5 maggio.
Non cambia la sede della conferenza stampa, che si svolge al Polo Teologico Torinese di via XX Settembre 83 (Aula Magna).

 

 

Don Livio Demarie
responsabile ufficio stampa
Curia metropolitana di Torino
Via Val della Torre 3 – 10149 Torino
Cell. 377 1168020 (anche WhatsApp).
Email ufficiostampa@diocesi.to.it

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IL CARDINALE ROBERTO REPOLE E IL PRESIDENTE JOHN ELKANN VISITANO IL COMPLESSO INDUSTRIALE STELLANTIS DI MIRAFIORI

Comunicato stampa del 5 marzo 2025

(Vedi allegati)

TORINO, 5 marzo 2025 – Il Presidente di Stellantis John Elkann ha accompagnato oggi il Cardinale Arcivescovo di Torino Roberto Repole in
una visita del complesso industriale di Mirafiori, che ha riguardato in particolare quattro aree: le linee di montaggio della Fiat 500 elettrica, lo
stabilimento delle trasmissioni elettrificate (eDCT), il Battery Technology Center e i nuovi uffici dell’Hub per l’Enlarged Europe.
Presenti anche il responsabile Enlarged Europe di Stellantis Jean-Philippe Imparato e alcuni manager di Stellantis Italia, tra cui Antonella Bruno
(Responsabile di Stellantis Italia) e Giuseppe Manca (Responsabile risorse umane).
Il Cardinale era accompagnato da Alessandro Svaluto Ferro, Direttore dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Torino.
“Siamo felici di accogliere oggi il Cardinale Repole a Mirafiori, e lo ringraziamo per l’attenzione che ha voluto dedicare a un complesso
industriale così centrale per i piani di sviluppo di Stellantis. La sua presenza rafforza il nostro legame con la comunità di Torino, che con il
suo impegno quotidiano contribuisce a costruire il futuro dell’auto italiana” ha commentato il Presidente John Elkann.
Il Cardinale Repole ha dichiarato “Ho visitato gli stabilimenti di Mirafiori, così importanti per Torino, con il desiderio di incoraggiare tutte le azioni
che possono essere compiute nella prospettiva del loro rilancio, dopo anni di crisi e lavoro a singhiozzo. Credo che oggi la nostra città, senza
rinunciare a farsi domande e a esprimere preoccupazione in questi tempi di incertezza, debba sostenere con fiducia gli sforzi di Stellantis, che si è impegnata a non abbandonare Torino e a sviluppare Mirafiori.
Ho sempre incoraggiato Stellantis a compiere questo percorso cercando la massima collaborazione e disponibilità alla verifica con i diversi soggetti sociali. Oggi aggiungo che apprezzo molto lo sforzo di riavviare il rilancio: ho constatato che la fabbrica si sta attrezzando, ho incontrato lavoratori e dirigenti che mi paiono lavorare tutti per questo obiettivo. Dietro ci sono migliaia di famiglie: alla fine, ciò che conta davvero è la loro vita e il loro futuro. Ho fiducia che ciò che si sta facendo a Mirafiori, anche sfidando le difficoltà che vengono dai mercati internazionali, tenga al centro il bene delle persone e della nostra città.”

SCHEDE INFORMATIVE (Fonte: Stellantis)
Mirafiori è un polo manifatturiero unico a livello mondiale, con circa 12.500 persone coinvolte al suo interno, completamente rinnovato e pensato per ospitare attività di progettazione, ingegneria e tecnologia, produzione, supply chain ed economia circolare, oltre a tutte le attività amministrative per i vari dipartimenti globali del Gruppo.
Nella Carrozzeria Mirafiori a partire dal prossimo mese di novembre partirà la produzione della Nuova Fiat 500 ibrida, che, affiancandosi alla
500 elettrica, garantirà volumi produttivi molto significativi. All’inizio della prossima decade è programmato l’arrivo della nuova generazione della
versione elettrica.
L’ultimo nato dei cinque impianti produttivi attualmente esistenti all’interno del Complesso di Mirafiori, avviato nell’aprile dello scorso anno, è il plant per la produzione dei cambi eDCT. Attualmente vi lavorano poco meno di 850 persone, su 20 turni settimanali. Quest’anno la produzione salirà in modo sostanziale e l’obiettivo, a regime, è quello di arrivare a 600.000 unità all’anno.
Il Battery Technology Center è la sede dell’unico centro al mondo del Gruppo per i test e lo sviluppo delle batterie. Progetta, sviluppa e testa
pacchi batteria, moduli, celle ad alta tensione e software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei brand Stellantis. Il centro è tra i più grandi dell’industria automobilistica europea e coinvolge un centinaio di addetti.
Il nuovo Stellantis Enlarged Europe Hub, che ha un ruolo di coordinamento europeo, è stato infine inaugurato poche settimane fa. La
struttura accoglie una squadra di circa 200 persone, consolidando il ruolo della città come fulcro delle attività Stellantis in Italia e in Europa. È
pensato per migliorare la collaborazione, l’efficienza e la rapidità decisionale, oltre a rafforzare le connessioni umane e l’innovazione.

Stellantis
Stellantis N.V. (NYSE: STLA / Euronext Milan: STLAM / Euronext Paris: STLAP) è uno dei principali costruttori di veicoli al mondo e ha l’obiettivo di
proteggere la libertà di movimento attraverso mezzi sicuri, puliti ed economicamente accessibili. Celebre per i suoi brand iconici e innovativi –
Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep®, Lancia, Maserati, Opel, Peugeot, Ram, Vauxhall, Free2move e
Leasys – Stellantis sta attuando Dare Forward 2030, un ambizioso piano strategico che le permetterà di trasformarsi entro il 2038 in un’azienda
tecnologica di mobilità a zero emissioni nette di carbonio con una percentuale di compensazione a una cifra delle emissioni restanti,
creando al contempo valore aggiunto per tutti gli stakeholder. Per maggiori informazioni, visitare https://www.stellantis.com/it.

Per maggiori informazioni:

Claudio D’Amico +39 334 710 78 28
claudio.damico@stellantis.com
communications@stellantis.com

Alberto Riccadonna +39 339 428 33 00
a.riccadonna@diocesi.to.it

 

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MESSA AL FERRANTE APORTI PER RICORDARE IL SALESIANO “DON MECO” RICCA, AD UN ANNO DALLA SCOMPARSA

Comunicato stampa del 4 marzo 2025

 

In memoria dello storico cappellano dell’istituto di pena minorile torinese è stato istituto anche un Premio letterario, il cui bando e il modulo d’iscrizione sono disponibili sul web, all’indirizzo www.terzosettorepiemonte.it/progetto/premio-letterario-meco

«Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Grazie don Meco perché questo Vangelo è quello che ci hai insegnato nella tua vita di sacerdote figlio di don Bosco e di cappellano in questo istituto per quarant’anni. Hai sempre stretto le mani a tutti, sei stato cappellano di tutti, sentinella operosa del Vangelo e difensore della Costituzione perché la pena diventasse occasione di rieducazione per i tuoi ragazzi, che non hai mai smesso di seguire anche quando sono usciti da queste mura». Parole di don Luigi Ciotti che ha presieduto la Messa celebrata ieri al Ferrante Aporti per ricordare il salesiano Domenico Ricca, “don Meco” per tutti, lo storico cappellano dell’istituto penale minorile torinese, ad un anno dalla sua scomparsa.

Dei suoi ragazzi, “don Meco” soleva dire che erano solo nati nella culla sbagliata e lui, nel quotidiano fare concreto e nel pieno spirito degli insegnamenti di don Bosco, in ogni giovane cercava quel punto accessibile su cui far leva per combattere le fragilità e consentire di lasciarsi alle spalle il marchio di “discolo o pericolante”, come diceva don Bosco per quei ragazzi a rischio di cadere nella rete delle attività illegali.

Presenti alla celebrazione eucaristica, tra gli altri, Emma Avezzù, Procuratore dei minori del Piemonte e della Valle d’Aosta, educatori, agenti, giovani detenuti, volontari, i parenti di don Domenico e i confratelli salesiani tra cui il cappellano don Silvano Onidon Michele Molinar, vicario dell’Ispettore e don Alberto Goia, delegato della Pastorale Giovanile del Piemonte, della Valle D’Aosta e della Lituania che ha ricordato come «l’opera di don Ricca a favore dei giovani più fragili e che hanno avuto di meno prosegue nella prima edizione del Premio letterario  a lui dedicata», di cui proprio una sezione è riservata ai ristretti al Ferrante Aporti.

A proposito del Premio letterario in memoria di “don Meco”, il concorso (istituito da Forum Terzo Settore in Piemonte e Salesiani Don Bosco Piemonte e Valle d’Aosta, con il patrocinio di Consiglio regionale del Piemonte e Città di Torino)  è aperto a tutti, dai 14 anni in su.  Si può partecipare presentando, entro il 31 marzo, un elaborato (saggio breve, poesia o racconto) sul tema “Dietro le sbarre”. Bando e modulo di iscrizione sono disponibili sul web, all’indirizzo www.terzosettorepiemonte.it/progetto/premio-letterario-meco

Torino, 4 marzo 2025

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PAPA: DICHIARAZIONE DEL CARDINALE ROBERTO REPOLE, ARCIVESCOVO DI TORINO E VESCOVO DI SUSA

Comunicato stampa del 23 febbraio 2025

 

 

«La Chiesa torinese sta pregando per la salute del Papa insieme ai cristiani di tutto il mondo e con sentimento di grande affetto, credo condiviso da tutti gli uomini del pianeta. Francesco ha dato voce alla bellezza del Vangelo, ha portato il messaggio della Misericordia e oggi il mondo ne ha tanto bisogno, gli vuole bene per questo, riconosce nel Papa un riferimento fondamentale negli equilibri internazionali. Giunge a Papa Francesco da Torino e dal Piemonte, la terra della sua famiglia, il piú grande sostegno in queste ore di prova»

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PREMIO LETTERARIO IN MEMORIA DI DON DOMENICO “MECO” RICCA

Comunicato stampa del 18 febbraio 2025

 

Istituito da Forum Terzo Settore in Piemonte e Salesiani Don Bosco Piemonte e Valle d’Aosta, con il patrocinio di Consiglio regionale del Piemonte e Città di Torino, il concorso letterario è aperto a tutti, dai 14 anni in su. I partecipanti dovranno presentare, entro il 31 marzo, un elaborato (saggio breve, poesia o racconto) sul tema “Dietro le sbarre”. Bando e modulo di iscrizione sono disponibili sul web, all’indirizzo www.terzosettorepiemonte.it/progetto/premio-letterario-meco/

———–

Ha passato quasi una vita intera dedicandola ai ragazzi detenuti nel carcere minorile del Ferrante Aporti. Di quei giovani, il salesiano don Domenico Ricca, don Meco per tutti, è stato per oltre quarant’anni anni non solo guida spirituale, ma soprattutto confidente, formatore e riferimento e, fatto non meno importante, ha contribuito con le sue proposte e le attività da lui organizzate a migliorare i percorsi di rieducazione e le condizioni di vita nell’istituto torinese di pena per minori.

Per ricordarne la figura nel primo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 2 marzo dello scorso anno, il Forum del Terzo settore in Piemonte (di cui don Domenico era stato tra i fondatori) e i Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano La Voce e Il Tempo, hanno istituto il Premio letterario «Meco».

Per la prima edizione del concorso è stato scelto il tema “Dietro le Sbarre” con l’intento di spingere ad esplorare e riflettere sulla condizione di prigionia che è privazione di libertà in senso fisico, psicologico e sociale. Le “sbarre” – come è spiegato nella pagina web di presentazione del Premio – rappresentano tutto ciò che separa un individuo dalla libertà come, oltre l’essere rinchiusi tra le mura di un carcere, possono essere pure le disabilità, le paure interiori, le discriminazioni o le dipendenze. Condizioni che portano a sentirsi bloccati, incapaci di esprimersi o di immaginare un futuro diverso. L’iniziativa in memoria di don Meco è un invito a pensare anche alle opportunità di riscatto che possono nascere proprio dalle difficoltà: attraverso la forza interiore, il supporto degli altri e le attività creative come lo sport, il teatro o la musica, si possono superare le “sbarre” visibili e invisibili, riscoprendo la speranza e la libertà.I partecipanti sono invitati a condividere, attraverso la scrittura, riflessioni, esperienze reali o immaginate legate al tema della detenzione, mettendo in luce sia le difficoltà che il potenziale di rinascita. Il modulo di iscrizione è disponibile sul web, all’indirizzo www.terzosettorepiemonte.it/progetto/premio-letterario-meco/

Tre le categorie in cui è articolato il concorso: Giovani e Adulti (dai 19 anni in su), Adolescenti (dai 14 ai 18 anni), una sezione per i giovani ristretti all’Ipm «Ferrante Aporti» e, inoltre, due premi speciali sono riservati a persone con disabilità.

Gli elaborati (saggio breve, poesia o racconto) con cui, attraverso riflessioni sul tema della detenzione, oppure la narrazione di esperienze reali o immaginate, evidenziando sia le difficoltà che il potenziale di rinascita, devono essere consegnati entro il 31 marzo.

La giuria del Premio è presieduta dalla giornalista Marina Lomunno, autrice del libro “Il cortile dietro le sbarre: il mio oratorio al Ferrante Aporti”, una lunga intervista a don Meco pubblicata da Elledici nel 2015. Tra gli altri membri gli scrittori Margherita Oggero e Younis Tawfik, il giudice minorile Ennio Tomaselli, il docente di sociologia e direttore della rivista Antigone, Claudio Sarzotti, e la garante dei diritti dei detenuti della Città di Torino, Monica Cristina Gallo.

La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di maggio al Salone del Libro di Torino e, in quell’occasione, sarà anche presentata una pubblicazione con i migliori elaborati, il cui ricavato dalla vendita sarà interamente devoluto alla Comunità Harambée di Casale Monferrato che accoglie e sostiene minori fragili.

Il Premio letterario intitolato a don Domenico Ricca, promosso da Forum Terzo Settore in Piemonte e Salesiani Don Bosco del Piemonte e della Valle d’Aosta in collaborazione con il settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”, è patrocinato da Consiglio regionale del Piemonte, Città di Torino, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, ed è sostenuto da Cooperativa Animazione Valdocco Onlus, Salesiani per il Sociale APS, Confcooperative, Associazione Giovanile Salesiana per il Territorio, ACLI Piemonte APS, AICS Piemonte APS, Legacoopsociali, UISP Piemonte APS, FISH Piemonte, Anffas Piemonte APS.

Il bando e il modulo di iscrizione sono disponibili sul web all’indirizzo www.terzosettorepiemonte.it/progetto/premio-letterario-meco/

DON DOMENICO “MECO” RICCA

Sacerdote salesiano dal 1975, don Meco è stato per oltre quattro decenni il cappellano del carcere minorile torinese “Ferrante Aporti”. Ha speso tutta la sua vita per e con i giovani reclusi, come don Bosco voleva dai suoi salesiani, preti da oratorio, preti da cortile. E proprio lo stile da oratorio, della presenza, dell’ascolto e delle chiacchierate informali, è stato sempre quello adottato da don Meco con tutti i suoi ragazzi, qualunque fosse stato il reato che li aveva condannati alla reclusione. I suoi ragazzi, come soleva dire, erano solo nati nella culla sbagliata e lui, nel quotidiano fare concreto e nel pieno spirito degli insegnamenti di don Bosco, in ogni giovane cercava quel punto accessibile su cui far leva per combattere le fragilità e consentire di lasciarsi alle spalle il marchio di “discolo o pericolante”, come diceva don Bosco per quei ragazzi a rischio di cadere nella rete delle attività illegali.

Don Domenico Ricca può essere descritto come “prete di frontiera” ed è stato tra i fondatori della cooperativa sociale Valdocco, dell’associazione Aporti Aperte, dei Salesiani per il Sociale e del Comitato piemontese del Forum del Terzo Settore. È stato inoltre presidente dell’Associazione Amici di don Bosco per le adozioni internazionali, delegato per le Acli e altro ancora, nonché, naturalmente, punto di riferimento per tutti coloro che si occupano di disagio minorile.

La parola fine sulle pagine della sua vita terrena è comparsa il 2 marzo del 2024. L’allora Rettor maggiore dei salesiani, il cardinal Angel Fernandez Artime, lo aveva ricordato come un figlio di don Bosco che ha speso tutta la sua vita di salesiano per accompagnare i giovani finiti al Ferrante Aporti, un prete che i giovani ha amato veramente, soprattutto quelli che hanno avuto di meno.

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L’UFFICIO IMMIGRAZIONE DELLA QUESTURA PROSSIMO A TRASFERIRSI AL SANTO VOLTO

Comunicato stampa del 23 gennaio 2025

 

La Prefettura di Torino ha reso nota questa mattina la volontà di trasferire l’Ufficio Immigrazione della Questura, ove si effettuano i rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno ai cittadini stranieri, dalla sede di corso Verona ai locali che ospitano attualmente la Curia Arcivescovile accanto alla chiesa del Santo Volto in via Val della Torre 3.

La Diocesi di Torino conferma la disponibilità dei locali a partire dall’autunno prossimo. Sono in corso contatti per formalizzare l’accordo.

Torino, 23 gennaio 2025

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ON LINE IL RINNOVATO SITO WWW.SINDONE.IT

Comunicato stampa del 14 gennaio 2025

 

ON LINE IL RINNOVATO SITO 
WWW.SINDONE.IT
PORTALE WEB DEL CENTRO INTERNAZIONALE DI STUDI SULLA SINDONE

Un portale web dinamico e user-friendly per scoprire o approfondire la conoscenza della Sindone e dei temi ad essa legati. È il rinnovato www.sindone.it, il sito internet del Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS) e del Museo della Sindone di Torino, progettato e rielaborato per rispondere alle specifiche esigenze degli utenti italiani e stranieri interessati a tutto ciò che riguarda il Telo custodito nel Duomo di Torino.

Da molti anni il CISS è presente sul web e sulle principali piattaforme social digitali allo scopo di offrire un servizio qualificato ed essere un interlocutore affidabile e serio per le persone che si avvicinano alla Sindone per i più svariati motivi.

Il portale è una finestra aperta al mondo e contribuisce ad aiutare il CISS nelle attività di coordinamento e promozione a livello nazionale e internazionale di studi e attività divulgative relative alla Sindone, assicurandone il collegamento con la Custodia (Arcivescovo di Torino, cardinale Roberto Repole) e la Proprietà (Santa Sede).

Dalle statistiche relative ai contatti via internet, mediamente ogni anno, risulta che le pagine web del CISS sono visitate da oltre 400mila persone e ogni numero della Rivista digitale “Sindon” (leggibile e scaricabile gratuitamente dal portale) conta una media di oltre 2mila download.

La nuova versione del sito si adatta a tutti i terminali, dagli smartphone fino agli schermi HD, offrendo ai visitatori un’esperienza di navigazione ideale, con un approccio interattivo, oltre all’integrazione di contenuti multimediali. Il design ergonomico rende più facile, rapida e intuitiva la ricerca delle informazioni direttamente dalla home page, anche grazie ai menu a discesa che danno una visione generale dell’offerta.

Fin dalla pagina di apertura è infatti possibile avere una panoramica generale: la Sindone in primo piano e le due componenti fondamentali che fanno da motore ad ogni attività, ovvero il Centro Studi e il Museo.

Il nuovo sito web è stato progettato e realizzato dal dottor Daniele Druetto con il contributo degli studiosi del Centro. Tutti i contenuti sono fruibili attualmente in quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo. Per le traduzioni il CISS si è avvalso della  consulenza del dottor Paolo Di Lazzaro (ENEA), del dottor Alfonso Sánchez Hermosilla (CES) e del dottor Laurent Touchagues (CIELT).

Le sezioni del sito più innovative sono quelle relative al tour virtuale del Museo, frutto del lavoro congiunto del professor Nello Balossino, Direttore Scientifico del Museo e dell’ingegner Sergio Rabellino, Tecnico di ricerca dell’Università di Torino. Altra novità è la possibilità di consultare mappe interattive che presentano la diffusione su territorio regionale, nazionale e internazionale del ricco patrimonio storico-artistico legato alla Sindone, frutto del progetto di censimento condotto dal CISS tuttora in corso.

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CHIESA TORINESE, TORNA LA SCUOLA DI POLITICA

Comunicato stampa del 14 gennaio 2025

 

Al via la terza edizione della “Scuola di Piccole Officine Politiche (POP) – La politica che serve”, l’iniziativa curata dalla Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Torino che propone, a chiunque desideri avvicinarsi al mondo della politica per impegnarsi in attività al servizio della comunità, una serie di incontri formativi con amministratori pubblici, docenti e ricercatori universitari, giornalisti ed esperti in tematiche di largo interesse e forte attualità.

All’inaugurazione della Scuola di POP,

a Palazzo Barolo (via delle Orfane 7, Torino)
venerdì 17 gennaio 2025 alle ore 18 

interverranno, tra gli altri:

  • il vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Torino, monsignor Alessandro Giraudo,
  • il direttore dell’Ufficio nazionale problemi Sociali e Lavoro della CEI, don Bruno Bignami,
  • la professoressa Elsa Fornero

Seguirà un ciclo di lezioni con sei incontri alla Facoltà Teologica di Torino in via XX Settembre 83 (il primo il 25 gennaio, l’ultimo l’11 ottobre), una due giorni sull’’ecologia integrale e la metodologia per l’elaborazione della proposta politica (14 e 15 giugno) e, alla conclusione del percorso formativo, una giornata (il 13 dicembre) dedicata alla presentazione delle proposte formulate dai partecipanti.

“La Scuola di POP – spiegano i promotori della Pastorale Sociale e del Lavoro  – si propone come corso di alta formazione per coloro che decidono di spendere parte del proprio tempo per la vita pubblica e alla costruzione del bene comune. Un percorso qualificato e ambizioso, ma non d’élite, per questa iniziativa che – aggiungono –  si inserisce nelle attività delle Piccole Officine della Politica pensate e rivolte a coloro che già manifestano un interesse o un desiderio di impegno pubblico e che sentono la necessità di intraprendere un ulteriore cammino educativo”.

Dalla Pastorale Sociale e del Lavoro evidenziano inoltre “il nesso speciale che esiste tra fede cristiana e impegno pubblico e, in tal senso, si desidera confermare e approfondire la relazione che esiste tra spiritualità cristiana e impegno politico. La 50° Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che si è svolta a Trieste lo scorso luglio, ha confermato – come ricordato dai promotori della Scuola di POP –  il desiderio della comunità cristiana di tornare a parlare e fare politica. La dimensione etica e spirituale si incastra con la concretezza della politica, con la sua necessità di dare risposte ai bisogni personali, sociali e comunitari, affinché essa non si trasformi in un parolaio vuoto. E, a tal proposito, vale soprattutto la pena di ricordare che per i cristiani, la forma più alta di carità è proprio l’impegno politico”.

Il modulo di iscrizione è disponibile all’indirizzo web diocesi.torino.it/socialeelavoro/scuola-di-pop-la-politica-che-serve-2

La quota richiesta per la partecipazione (per i costi di organizzazione e il materiale didattico a supporto del percorso formativo) è di 30 euro per gli under 29 e di 90 euro per gli over 29.

Qui di seguito:

Torino, 13 gennaio 2025

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FESTA DEI POPOLI 2025 AL SANTO VOLTO, MESSA DEL CARD. REPOLE

Comunicato stampa del 3 gennaio 2025

Lunedì 6 gennaio 2025 alle 11, nella Chiesa del Santo Volto (via Val della Torre 11) a Torino, con la Messa presieduta dall’Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa, il Cardinale Roberto Repole,  si aprirà la Festa dei Popoli 2025: la giornata in cui ogni anno, alla presenza di tutte le comunità etniche cattoliche della diocesi torinese,  viene celebrata la fratellanza tra le donne e gli uomini di tutto il mondo.

Al termine della celebrazione eucaristica, i partecipanti (invitati a portare un piatto tipico del Paese di cui sono originari) si ritroveranno nel foyer dell’auditorium del Santo Volto  per condividere il pranzo.

A partire dalle ore 14.30 la giornata proseguirà con danze, musiche, canti  e altre proposte culturali legate alla tradizione delle varie comunità e, per i bambini, scout e animatori organizzeranno giochi e attività di intrattenimento. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti.

La Festa dei Popoli celebra la diversità culturale e la fratellanza tra i popoli ed è l’occasione, per la Chiesa, di ricordare che il Vangelo, la buona notizia, è rivolta a tutti, senza distinzione di nazionalità, lingua, tradizioni, cultura e colore della pelle. Questa giornata di festa, inoltre, offre l’opportunità di conoscere nuove culture, gustare sapori esotici e divertirsi insieme ad amici e familiari.

A proposito di comunità etniche cattoliche, nella diocesi di Torino ne sono presenti tredici (lusofona, brasiliana, africana anglofona, filippina, latinoamericana, cinese, africana francofona, africana ecumenica, ucraina, albanese, srilankese, rumena e indiana) accompagnate da sacerdoti e religiose, solitamente provenienti dalle relative aree geografiche, o da missionari di ritorno nel nostro Paese.

QUI LA LOCANDINA della Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino

 

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CONFERENZA STAMPA DI NATALE DELL’ARCIVESCOVO REPOLE

Comunicato stampa del 14 dicembre 2024

 

La tradizionale conferenza stampa di Natale dell’Arcivescovo di Torino, Cardinale Roberto Repole, si svolgerà

lunedì 23 dicembre alle ore 11.30,  
in via Arcivescovado 12 – Torino
primo piano.

Per l’Arcivescovo l’incontro con i giornalisti e gli operatori media sarà anche un’occasione per scambiare personalmente gli auguri di Buon Natale.

 

Torino, 13 dicembre 2024

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MESSA DI RINGRAZIAMENTO per la NOMINA A CARDINALE DELL’ARCIVESCOVO REPOLE

Comunicato stampa del 13 dicembre 2024

 

 

Per chi non ha potuto recarsi a Roma a seguire la cerimonia di nomina a Cardinale dell’Arcivescovo di Torino e condividere quei momenti di grande gioia insieme a lui e agli altri fedeli presenti,

domenica 15 dicembre alle 15.30, 
nella Cattedrale di San Giovanni Battista in Torino, 
l’arcivescovo presiede la concelebrazione eucaristica.

Per partecipare non occorre prenotazione, l’accesso è libero (fino alla disponibilità di posti, nel limite consentito dalle norme sulla sicurezza).

La celebrazione viene trasmessa  via web, attraverso il canale YouTube delle Diocesi di Torino (@Diocesi_Torino) e Susa (più precisamente https://www.youtube.com/live/Q4JdkihkOn8?si=g0Z0mgoXPJUVhkMn );  una diretta televisiva è prevista su Primantenna (canale 14 del digitale terrestre).

NOTA DI SERVIZIO PER GIORNALISTI, FOTOGRAFI E OPERATORI VIDEO E WEB

Per garantire spazi di lavoro adeguati alle necessità professionali di giornalisti, fotografi e operatori video e web, all’interno della Cattedrale di San Giovanni Battista sono state riservate due postazioni per tutti gli operatori di mass media:

-una nella navata laterale destra presso il transetto e un’altra al centro della navata principale (vedi piantina allegata con aree riservate evidenziate in giallo).

-La seconda è destinata a fotografi e operatori video e vi potranno accedere a piccoli gruppi (2 o 3 persone al massimo) per un tempo limitato al fine di non disturbare la celebrazione.

Sarà possibile accedere allo spazio riservato ai media nella navata destra a partire dalle ore 15, a quello della navata principale solo a funzione iniziata, accompagnati da un addetto dell’Ufficio Stampa dell’Arcidiocesi.

L’Ufficio Stampa dell’Arcidiocesi di Torino garantirà assistenza alle colleghe e ai colleghi per tutta la durata della funzione religiosa.

Torino, 13 dicembre 2024

 

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PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA: UN NUOVO PERCORSO DI VISITA PER SCOPRIRNE LA STORIA

Comunicato stampa del 12 dicembre 2024

 

Giovedì 12 dicembre (ore 16) 

al Cottolengo di Torino

alla presenza del vescovo ausiliare monsignor Alessandro Giraudo e del sindaco Stefano Lo Russo,  sarà inaugurato  “L’amore si fa casa”:  un nuovo percorso di visita che conduce nella storia della Piccola Casa della Divina Provvidenza a partire dalle sue origini, cioè da quel primo nucleo in Borgo Dora creato da San Giuseppe Benedetto Cottolengo nel 1832 per ricoverare le persone malate che non trovavano accoglienza negli ospedali cittadini dopo la chiusura  «dell’Ospedaletto della Volta Rossa» in via Palazzo di Città, a causa del colera che dilagava a Torino.

La presentazione del percorso inizierà nella Chiesa grande della Piccola Casa (via Cottolengo 14 – Torino).

Maggiori informazioni sull’iniziativa nell’allegato comunicato dell’Ufficio Stampa e Comunicazioni del Cottolengo

Torino, 12 dicembre 2024

 

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L’ARCIVESCOVO REPOLE È CARDINALE

Comunicato stampa del 7 dicembre 2024

 

LA NOMINA È STATA CONFERITA OGGI A ROMA DA PAPA FRANCESCO 

CITTÀ DEL VATICANO – L’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa Roberto Repole è Cardinale. La nomina gli è stata conferita da Papa Francesco nel Concistoro ordinario pubblico di oggi pomeriggio, sabato 7 dicembre 2024, nella basilica di San Pietro, unitamente al Titolo di Gesù Divino Maestro alla Pineta Sacchetti*. L’annuncio della decisione di elevare Repole alla dignità cardinalizia, assieme ad altri 20 vescovi di varie nazionalità, era stato dato dal Papa all’Angelus di domenica 6 ottobre 2024.

Le comunità di Torino e Susa sono in festa con cuore grato per il dono e l’attenzione concessi dal Pontefice ai due territori diocesani e accompagnano nella preghiera il loro Pastore in questo nuovo tratto di cammino.

Alla celebrazione in Vaticano hanno preso parte le principali autorità civili di Torino e del Piemonte, tra cui il sindaco Stefano Lo Russo, il presidente Alberto Cirio, il prefetto Donato Cafagna, il presidente della Corte d’Appello Edoardo Barelli Innocenti, i sindaci e gli assessori dei Comuni di Givoletto e Druento. Tra le autorità e le presenze religiose: il vescovo ausiliare di Torino mons. Alessandro Giraudo e il vescovo emerito di Susa mons. Alfonso Badini Confalonieri, alcune rappresentanze del Consiglio episcopale e del Clero di Torino e Susa, insieme a religiose e religiosi. A questi si sono uniti oltre 250 fedeli, tra cui parenti e amici, i seminaristi, i parrocchiani di Druento, Givoletto e SS. Nome di Maria (Torino), dipendenti e direttori della Curia metropolitana.

Dopo la celebrazione, dalle 17.30 alle 19.30, nell’Aula della Benedizione del Palazzo Apostolico, il neo Cardinale saluta fedeli, amici e autorità nelle tradizionali «visite di cortesia».

Domenica 8 dicembre alle 9.30, nella Basilica di San Pietro, parteciperà alla celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre assieme ai nuovi cardinali e al Collegio cardinalizio.

(* NOTA. I titoli cardinalizi sono chiese della diocesi di Roma o delle sedi suburbicarie il cui nome è assegnato ad ognuno dei cardinali della Chiesa cattolica, a simboleggiare l’appartenenza al Clero romano e l’unità del Collegio dei cardinali come strumento di supporto all’attività pastorale del Vescovo di Roma. Il titolo viene attribuito dal Papa all’atto della nomina di un cardinale ed è vitalizio. Le chiese titolari sono contrassegnate, generalmente sulla facciata, da un doppio stemma: a sinistra quello del Papa regnante, a destra quello del cardinale titolare medesimo).

DIRETTE E REGISTRAZIONE VIDEO DEL CONCISTORO

Appena possibile la registrazione del Concistoro sarà messa a disposizione sul canale YouTube della Diocesi per quanti volessero rivederla in differita.

È possibile seguire la Messa di domenica 8 dicembre (ore 9.30) a Roma sul canale YouTube di Vatican News e in tv su GRP (canale 15 del digitale terrestre).

MESSA DI RINGRAZIAMENTO A TORINO

Chi non ha potuto recarsi a Roma e quanti, pur andando a Roma, non riescono a incontrare il cardinale Repole nelle visite di cortesia, potranno partecipare alla celebrazione di ringraziamento nella Cattedrale di Torino domenica 15 dicembre 2024 alle 15.30 (accesso libero senza prenotazione). La celebrazione sarà trasmessa sul canale YouTube delle Diocesi di Torino e Susa.

BIOGRAFIA DEL CARDINALE REPOLE

Roberto Repole è nato a Torino il 29 gennaio 1967, è cresciuto a Druento e Givoletto, Comuni nell’arcidiocesi di Torino. Entrato in Seminario a 11 anni, ha compiuto gli studi superiori presso il Seminario minore, conseguendo la maturità classica presso il Liceo salesiano Valsalice di Torino nel 1986.

Ha studiato filosofia e teologia nel Seminario arcivescovile di Torino e ha ricevuto l’ordinazione presbiterale dal cardinale Giovanni Saldarini il 13 giugno 1992. Dal 1992 al 1996 è stato Vicario parrocchiale presso la parrocchia di Gesù Redentore e collaboratore della parrocchia SS. Nome di Maria in Torino.

Ha proseguito gli studi di Teologia sistematica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, conseguendo la licenza nel 1998 e il dottorato nel 2001 con una tesi sul pensiero di Henri de Lubac in dialogo con Gabriel Marcel.

Dal 2001 ha insegnato Teologia sistematica presso la sede parallela di Torino della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della stessa città. Canonico della Real chiesa di San Lorenzo a Torino dal 2010, è stato presidente dell’Associazione Teologica Italiana dal 2011 al 2019; preside della sezione di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale e collaboratore della parrocchia Santa Maria della Stella a Druento. È stato anche membro del consiglio di amministrazione dell’Agenzia della Santa Sede per la valutazione e la promozione della qualità delle Università e Facoltà ecclesiastiche (AVEPRO) dal 2016.

Tra gli altri incarichi svolti in questi anni, quello di coordinatore della pastorale universitaria, di membro della Commissione ecumenica, di assistente ecclesiastico diocesano del Movimento ecclesiale di impegno culturale (MEIC) e di membro del Consiglio presbiterale diocesano.

Tra le sue pubblicazioni, si segnalano: Il pensiero umile. In ascolto della Rivelazione (Città Nuova 2007), Come stelle in terra. La Chiesa nell’epoca della secolarizzazione (Cittadella 2012), La Chiesa e il suo dono. La missione fra teologia ed ecclesiologia (Queriniana 2019).

Il 19 febbraio 2022 papa Francesco lo ha nominato 95° Arcivescovo metropolita di Torino e Vescovo di Susa, unendo così in persona episcopi le due sedi.

Sabato 7 maggio 2022 mons. Repole ha ricevuto l’ordinazione episcopale per le mani di mons. Cesare Nosiglia.

Nel corso della sessione autunnale, che si è svolta a Matera dal 20 al 22 settembre 2022, il Consiglio Episcopale Permanente della CEI lo ha nominato membro della Commissione episcopale per l’Educazione cattolica, la Scuola e l’Università.

Nella riunione del 5 e 6 ottobre 2022 ad Aosta i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta lo hanno eletto vicepresidente della Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta (CEP).

Da papa Francesco, nel Concistoro ordinario pubblico del 7 dicembre 2024, è stato creato e pubblicato cardinale con il Titolo di Gesù Divino Maestro alla Pineta Sacchetti.

STEMMA DEL CARDINALE ARCIVESCOVO E SUA INTERPRETAZIONE

Secondo la tradizione araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Arcivescovo Metropolita è tradizionalmente composto da:

– uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, da particolari devozioni o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altre particolarità;

– una croce doppia, arcivescovile (detta anche “patriarcale”) con due bracci traversi all’asta, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;

– un cappello prelatizio (galero) con due cordoni laterali, discendenti da questo, con trenta fiocchi dello stesso colore, quindici per lato, su cinque file; il tutto di colore rosso;

– un pallio bianco con crocette nere, posto sotto lo scudo;

– un cartiglio inferiore recante il motto, scritto abitualmente in nero.

Per questo stemma è stato adottato uno scudo di foggia “gotica”, frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica, mentre la croce patriarcale d’oro è “lanceolata”, con cinque gemme rosse a simboleggiare le Cinque Piaghe di Cristo.

DESCRIZIONE araldica dello scudo del card. Repole

“Di rosso, alla banda d’oro, caricata di tre chiodi di nero posti nel senso della stessa”.

Il motto: “CHRISTUS TRADIDIT SE IPSUM PRO ME” (Gal 2,20). Le parole scelte dal cardinale Repole per il proprio motto episcopale sono tratte dalla Lettera di Paolo ai Galati laddove l’Apostolo sottolinea che Cristo “ha dato se stesso per me” (Christus tradidit se ipsum pro me).

INTERPRETAZIONE

Gli ornamenti esterni caratterizzanti lo stemma di un Arcivescovo Metropolita sono la croce astile arcivescovile e il pallio, mentre il colore rosso e i trenta fiocchi rossi pendenti ai due lati dello scudo sono propri della dignità cardinalizia.

 

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AL DISTRETTO SOCIALE BAROLO NUOVO “SPAZIO 26: GENERAZIONE MIGRANTI”

Comunicato stampa del 5 dicembre 2024

 

Giovedì 5 dicembre, alle 17.30, 
in via Cottolengo 26 (primo piano) 
sarà inaugurato lo “SPAZIO 26: generazione migranti”

alla presenza dell’arcivescovo di Torino e presidente dell’Opera Barolo, mons. Roberto Repole, della consigliera dell’Opera Barolo con delega al Distretto Sociale, Anna Maria Poggi, dell’assessore al Welfare della Città di Torino, Jacopo Rosatelli e del segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo, Alberto Anfossi.

Lo “SPAZIO 26” è un ampio locale all’interno del Distretto Sociale Barolo attrezzato per offrire a studenti universitari, giovani e volontari un luogo di aggregazione pensato per ospitare iniziative culturali e formative ed essere utilizzato come sala studio e punto di sostegno ad attività didattiche.

Lo “SPAZIO 26” mette a disposizione anche una piccola cucina di comunità gestita in collaborazione con i volontari del Polo Alimentare Barolo, dove, per la preparazione dei pasti, è preferito l’utilizzo di prodotti a km zero e di alimenti in prossimità di scadenza o in eccedenza.

Tra le altre offerte dello “SPAZIO 26”, il cui progetto è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, vi sono due “sportelli d’ascolto”: uno per gli studenti, allo scopo di aiutarli ad affrontare le difficoltà accademiche e quotidiane, e il secondo per i neolaureati, al fine di supportarli favorendo l’incontro con opportunità lavorative.

A proposito di sostegno agli studenti, per chi ne ha bisogno può essere predisposto un piano personalizzato di accompagnamento allo scopo di rispondere a specifiche necessità, anche primarie, che vanno dall’offrire aiuti alimentari al sostegno didattico con percorsi di supporto individualizzati per lo studio con tutor volontari, alle attività di educazione alla cittadinanza, alla solidarietà e, inoltre,  organizzando momenti conviviali di gruppo e offrendo l’opportunità di partecipare ad attività di volontariato e di animazione all’interno del Distretto Sociale nato due secoli fa per volontà e impegno della marchesa Giulia Falletti di Barolo con l’istituzione del Rifugio per donne “pericolanti” (ex carcerate o che per la loro condizione economica e sociale vivevano ai margini della società e non di rado nell’illegalità)  e cresciuto nel tempo, fino ad essere oggi  una vera e proprio cittadella della solidarietà nel cuore della città, che garantisce quotidianamente servizi fondamentali a oltre 20mila persone ogni anno.

Lo “SPAZIO 26” è gestito dall’Associazione Generazioni Migranti (AGM Aps Ets): una realtà nata nel 2020 dall’esperienza di quindici giovani provenienti da tutto il mondo impegnati in attività di volontariato al Distretto Sociale Barolo.

Torino, 5 dicembre 2024

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ANNUNCIO DEL PAPA, PIER GIORGIO FRASSATI SARÀ SANTO. DICHIARAZIONE DELL’ARCIVESCOVO REPOLE

Comunicato stampa del 20 novembre 2024

 

La mattina del 20 novembre 2024, nella tradizionale udienza del mercoledì, Papa Francesco ha annunciato che il torinese Pier Giorgio Frassati sarà proclamato Santo nel 2025, durante il Giubileo dei Giovani in programma dal 28 luglio al 3 agosto. Qui di seguito il commento dell’Arcivescovo di Torino Roberto Repole.

«L’annuncio della canonizzazione del giovane Pier Giorgio Frassati è il più bel regalo che il Papa poteva fare a Torino in vista del Giubileo della Speranza, che si apre fra poche settimane. Frassati è stato un grande testimone della Speranza cristiana: aveva fiducia nella presenza viva e fedele di Cristo fra gli uomini. Era un giovane normale, studiava, amava lo sport, la montagna, ma aveva scoperto Dio e lo cercava nella preghiera quotidiana e in un esercizio instancabile della carità, soprattutto nei confronti dei poveri. Contagiò gli amici con il suo straordinario entusiasmo e lungo tutto il Novecento ha continuato a contagiare generazioni di giovani in tutto il mondo, fino ad oggi. Sarà proclamato Santo, questo è un giorno di grande festa per la Chiesa torinese e per tutta Torino».

Torino, 20 novembre 2024

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Giubileo 2025: Torino ospiterà la III edizione del Festival della Missione

Comunicato stampa del 15 novembre 2024

 

Presentazione martedì 19 novembre 2024 ore 11 in Arcivescovado
Interviene l’arcivescovo mons. Roberto Repole

 

Martedì 19 novembre 2024 alle ore 11, in Arcivescovado a Torino, nel corso di una conferenza stampa sarà presentata la terza edizione del Festival della Missione, evento nazionale che Torino ospiterà dal 9 al 12 ottobre 2025, anno del Giubileo.

Saranno quattro giornate di incontri, eventi e altre iniziative, con testimonianze di storie ed esperienze vissute in diversi contesti e varie parti del mondo: momenti di ascolto e confronto che ruoteranno intorno al tema «Il Volto prossimo» (che è anche il titolo del Festival) per andare alla ricerca del significato di fare missione, cioè dell’essere “prossimi”, vicini a chi vive o proviene da luoghi feriti e martoriati da guerra, fame, violenza e che soffre anche per gli effetti prodotti sulla natura dal riscaldamento globale del pianeta.

All’incontro con i giornalisti interverranno:

  • Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e vescovo di Susa
  • Agostino Rigon, direttore generale del Festival della Missione
  • Lucia Capuzzi, giornalista del quotidiano «Avvenire»
  • Sergio Durando, direttore della Pastorale Migranti e del Festival dell’Accoglienza
  • suor Angela Msola Nemilaki, superiora generale della Congregazione suore missionarie di Nostra Signora d’Africa
  • padre Dario Bossi, missionario Comboniano in Brasile

La conferenza può anche essere seguita in diretta streaming all’indirizzo

https://www.youtube.com/live/KDm25AzMA3U?si=HKFMp5jIZ2BAUCCn

Torino, 15 novembre 2024

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ADULTI IN GRAVE EMARGINAZIONE E PERSONE SENZA DIMORA: NUOVA CASA MULTISERVIZI

Comunicato stampa del 12 novembre 2024

 

Giovedì 14 novembre alle ore 10
in via Luigi Chialà 14, Torino a Mirafiori Sud
in occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri

l’Arcivescovo di Torino Roberto Repole, alla presenza dell’assessore alle politiche sociali della Città Jacopo Rosatelli e dei rappresentanti della rete privata e pubblica dei servizi di sostegno per le persone in grave emarginazione adulta e in condizione di senza dimora benedirà l’attività del nuovo centro «Casa porta di speranza». L’inaugurazione avviene in occasione dell’VIII Giornata Mondiale dei Poveri, calendarizzata in tutte le comunità cristiane per domenica 17 novembre e in prospettiva dell’imminente Giubileo.

La nuova struttura di via Chiala 14 ospita nuclei operativi diversificati per l’accoglienza notturna e diurna, l’igiene personale, la risocializzazione di detenuti e senza dimora. In occasione dell’inaugurazione sarà presentato il dettaglio dei singoli servizi con uno sguardo a tutta la progettualità di sostegno alla grave marginalità adulta da parte della Diocesi e sarà possibile visitare gli ambienti.

Gli operatori della comunicazione sono invitati alla presenza. Sarà possibile effettuare riprese o fotografie a locali, operatori e ad eventuali ospiti presenti (soprattutto del nucleo dedicato ai detenuti) previo loro consenso esplicito. Non è necessario accredito preventivo.

Per ulteriori informazioni: Pierluigi Dovis (referente Caritas Diocesana) p.dovis@diocesi.to.it.

 

Torino, 12 novembre 2024

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IL CARDINALE ZUPPI OSPITE AL FESTIVAL DELL’ACCOGLIENZA 

Comunicato stampa del 30 ottobre 2024

 

Il programma del Festival dell’Accoglienza 2024, rassegna organizzata dalla Pastorale Migranti dell’Arcidiocesi di Torino, propone per

giovedì 31 ottobre  alle ore 18,
nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9),

una conversazione tra il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e lo scrittore Gianrico Carofiglio sul tema “Le parole sono pistole cariche? Dialogo sul linguaggio violento e sui suoi antidoti”.

Dai media alle comuni chiacchierate quotidiane, pare trovare sempre maggiore spazio un tipo linguaggio che presenta i caratteri dell’aggressività e della violenza. Un fenomeno su cui riflettere e una tendenza necessariamente da invertire per promuovere un uso delle parole che favorisca il rispetto, la comprensione e la convivenza pacifica tra le persone.

L’incontro sarà moderato dalla giornalista del quotidiano Avvenire, Lucia Capuzzi.

Torino, 30 ottobre 2024

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