TORINO – Suore cottolenghine, il Carmelo di Cavoretto

Il monastero cottolenghino «Il Carmelo» a Torino (strada Leone Fontana 4) è una comunità di 20 suore di vita contemplativa, fondate nella prima metà del XIX secolo da san Giuseppe Cottolengo, il santo della carità, conosciuto più per la sua opera (la Piccola Casa della Divina Provvidenza, il Cottolengo appunto) che per la fondazione dei monasteri; eppure egli fondò ben quattro monasteri, segno del fatto che, come lui stesso diceva, «La preghiera è il primo e il più importante lavoro della Piccola Casa».
 
La casa di Cavoretto fu acquistata dal Cottolengo nel 1839. Vi inviò un gruppo di suore convalescenti e stanche per il servizio svolto nella Piccola Casa. Nell’aprile 1840, mentre si trovava in visita, la grande novità: «da questo momento vi chiamerete Carmelitane scalze…». Iniziava la nuova avventura; il Monastero fu posto sotto la protezione della Beata Vergine del Carmelo, assumendo come patroni il profeta Elia e S. Teresa d’Avila.
 
Come per ogni figlio della Piccola Casa la pagina evangelica che sorregge e guida le suore è il brano di Mt 6,25-33. Su questa radice si innesta l’ispirazione carmelitana voluta dal Santo: la solitudine, la preghiera per i sacerdoti, la devozione alla Madonna del Carmelo. La dimensione contemplativa, si snoda tra la celebrazione della Liturgia Eucaristica e delle Ore, la meditazione della Parola di Dio e il lavoro nei diversi ambienti della casa. Si svolgono anche lavori artigianali in ceramica, icone, ceri, ricamo, sempre seguendo le indicazioni del Cottolengo «Lavoriamo, studiamo, affatichiamoci ma sempre in Domino».
 
Il monastero accoglie chi chiede ospitalità, spazio e tempo per pregare, meditare o per un confronto fraterno. La foresteria offre uno spazio anche per piccoli gruppi, con cucina autonoma.
 
Testo tratto da «La Voce del Popolo» del 17 novembre 2013
 
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