L’INCONTRO COMINCERÀ COME SEMPRE ALLE 16.00 E TERMINERÀ ALLE 17,30. La nozione della paternità è infatti talmente pregnante da dover destinare ad essa uno spazio un po’ più lungo. Spazio che dia modo di emergere anche alle nostre personali esperienza di paternità.
Per molti secoli abbiamo proiettato la nostra idea di paternità sull’immagine del Vangelo. Il padre padrone della famiglia patriarcale non era però esattamente l’idea di padre proposta da Gesù. Ma occorre dire che anche oggi rifacciamo lo stesso errore. Proiettiamo infatti su Dio l’immagine melensa della nostra idea di paternità. Al posto del patriarca severo abbiamo installato un mammo, una caricatura pietosa di papà post moderna, fabbricandoci nuovamente la nostra immagine “bella” di Dio. La vita religiosa però non si abbraccia per fabbricarsi un idolo compiacente, ma per incontrare un Dio inatteso.
Parleremo dunque della paternità di Dio, cercando di risalire al dato biblico, accettando la crudezza dei termini che ci vengono e comparando il significato delle nostre parole con quelle del testo sacro. Dovremo anche dire che il discorso è talmente significativo e ampio che gli approcci possibili sarebbero infiniti e questo proprio perché la genitorialità del divino è il tratto forte del discorso evangelico. Dovremo dunque limitare il discorso ad alcune cose: la bontà di Dio, la figura paterna, lo scopo della figlialità e i termini di dono e libertà tra l’Antico e il Nuovo Testamento, limitandoci a due soli passaggi biblici.
in Domino et in Dominico
Fabio M. Bodi priore – Angelo Spalatro maestro
L’entrata al convento è nel portoncino al n° 0 di via san Domenico. SE IL PORTONCINO DOVESSE ESSERE CHIUSO “SUONARE IL CAMPANELLO“ E ATTENDERE CHE IL SACRESTANO APRA. La sala è l’ultima a destra, poco dopo la lapide di padre Girotti, morto a Dachau.