Dal 16 maggio al 24 giugno 2015, in concomitanza con l’Ostensione della Sindone, nel suggestivo chiostro della Chiesa torinese di San Domenico (via Milano angolo via San Domenico), una mostra della pittrice Anna Volpe Peretta permette di conoscere santi ed eminenti maestri di spiritualità che hanno onorato la chiesa e continuano ad essere vivi in mezzo a noi con il loro esempio e la loro dottrina. Il titolo della mostra «Santità e clausura» vuol mettere in evidenza il loro rapporto con la vita contemplativa largamente rappresentata nella nostra Diocesi, anche in forza del contributo di alcuni di questi fondatori che l’hanno stimata e incrementata.
INGRESSO LIBERO. Orario 9-13 e 15-19.
«Santità e clausura», nel suo percorso iconografico, comprende circa 30 ritratti, eseguiti a olio, pastello, carboncino. Ai Fondatori dei principali Ordini religiosi seguono i testimoni più vicini all’età contemporanea e i santi piemontesi dell’Ottocento che, in particolare, risposero alle esigenze dei loro tempi, conciliando l’apostolato attivo con la vita contemplativa. Alcuni di essi, infatti, all’interno dei propri istituti vollero che alcune religiose si dedicassero esclusivamente alla preghiera. Infine vengono ricordati i cosiddetti “santi della carità” e il loro speciale rapporto con i monasteri.
Anna Volpe Peretta ha ormai al suo attivo numerose mostre; i testi del catalogo sono invece di Daniele Bolognini, studioso di agiografia. Entrambi sono membri dell’Opera San Pio X, la conferenza vincenziana che da 60 anni si occupa di assistenza ai monasteri di clausura – quando richiesto sono inviati piccoli aiuti economici – e che grazie alla pubblicazione quadrimestrale «Dal Silenzio» raggiunge i circa 560 monasteri italiani.
La mostra ha il Patrocinio della Città di Torino e dell’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia che nella prefazione al catalogo ha scritto: «Ci si potrebbe chiedere che senso può avere una pubblicazione come questa in una società, come l’attuale, sempre più lontana dall’esperienza cristiana. Nonostante la diffusa indifferenza religiosa che caratterizza il nostro oggi, parlare di vita claustrale, di vita monastica e di santi, può risultare una salutare provocazione per tutti, cristiani e non. Infatti, ieri come oggi, in quanto realtà spiritualmente attraenti, i monasteri sono luoghi umani che irraggiano densità spirituale, pace, presenza di Dio. Per questo motivo, sono diventati dei punti di riferimento per molti fedeli e per quanti avvertono in se stessi il bisogno di Assoluto».
Intento dell’iniziativa – che viene inaugurata il 16 maggio 2015 alle 11 da Mons. Fiandino, vescovo ausiliare, e che resterà aperta, a ingresso libero, fino al termine dell’Ostensione – è proprio di far conoscere una realtà, quella della clausura, per alcuni aspetti sconosciuta anche tra i cattolici.